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Referendum, Renzi arruola il "cacciatore di voti" David Hunter

Il presidente del Consiglio ha messo a capo della squadra di volontari per il sì il guru americano David Hunter

Referendum, Renzi arruola il "cacciatore di voti" David Hunter

Il cognome è tutto un programma. David Hunter significa "cacciatore": il nomignolo perfetto per l'uomo che Matteo Renzi ha scelto per catechizzare le truppe di volontari impegnati nella campagna referendaria per il .

Socio del guru Jim Messina, americano, esperto di comunicazione politica, Hunter deve affrontare la non facile missione di convertire quel 35% di italiani che ancora non sa come votare il prossimo 4 dicembre. Di questi, solo il 15% potrebbe cedere alle lusinghe del "cacciatore", ma qui ogni voto conta.

La strategia pensata da Hunter e utilizzata con i volontari (e quindi con gli elettori) prevede zero riferimenti alle politiche del governo, che potrebbero infastidire l'ascoltatore, e massima concentrazione invece sui punti più popolari della riforma costituzionale, da spiegare con chiarezza e concisione.

Chi svolgerà le campagne porta a porta, sul modello americano, dovrà conoscere a menadito cinque punti fondamentali, racconta La Stampa: la maggiore semplicità nell'approvare le leggi; la riduzione dei costi della politica grazie al taglio del numero dei parlamentari; la rinnovata centralità dello Stato con il ritorno di più funzioni dalle Regioni a Roma; il miglior equilibrio fra Stato e Regioni; la complessiva semplificazione della macchina dello Stato.

Per chi insisterà a votare no anche dopo questo lavaggio del cervello, ci sarà una scheda speciale su cui indicare i motivi del rifiuto.

Tutto riportato alla sede centrale del comitato "basta un sì'", per lavorare sul prossimo elettore.

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