Cronache

Dalla Reggia di Versailles al re degli chef. Parigi ai piedi di un ortolano piemontese

Giovanni Delù, 25 anni: "Curare le piante come creature mi emoziona"

Dalla Reggia di Versailles al re degli chef. Parigi ai piedi di un ortolano piemontese

Se ieri per il pranzo di Pasquetta il grande chef parigino Alain Ducasse ha fatto un figurone servendo nel suo ristorante Plaza Athénée una sontuosa crudité parisienne, il merito è anche di un ortolano tutto italienne. Sebbene, dare dell'«ortolano» a Giovanni Delù, è come dare del semplice cronista a Eugenio Scalfari: insomma, un'oltraggiosa diminutio. Eppure Delù non ha nessuna difficoltà a definirsi erbivendolo, erbaiolo, giardiniere o fruttivendolo; benché il termine tecnico più indicato sarebbe orticoltore.

Ma la caratteristica che rende Giovanni (25 anni, alessandrino) unico nella sua coltivazione di ortaggi è che lui le verdure le fa crescere nell'orto più bello del mondo: quello della Reggia di Versailles. In realtà l'appezzamento di terreno gestito da Delù non è che sia chissà che, è però la scenografia in cui le piante germogliano a non avere paragoni.

Provate voi a immaginare il brivido della Grande Bellezza che ogni giorno inonda Giovanni nello zappettare campi di zucchine, pomodori, melanzane, rape, carote e via vegetariando, con alle spalle uno dei massimi capolavori storico-architettonici dell'umanita.

La storia di Giovanni è profumata e croccante come una lattuga fresca di rugiada. Il nostro studente piemontese, con barba hipster e charme da tronista, arriva nel bio-orto di Versailles come semplice stagista e, nel giro di due anni, riesce così tanto a farsi apprezzare, da conquistare un ambitissimo contratto da orticoltore. Non solo, ma i responsabili della reggia gli assegnano anche un piccolo appartamento e l'area dove sorgono le tecno-serre che Delù gestisce con mano ferma ma paletta e rastrello ben mossi. Qui, in questo eden onusto di odori naturali nobilitati da atmosfere nobiliari, i colleghi della rubrica «Sì viaggiare» del Tg2 Rai qualche giorno sono andati a trovarlo. Ne è venuto fuori un servizio coi fiocchi (oltre che con i finocchi) in cui Delù si è raccontato al meglio. Sveglia di buon mattino, stivali di gomma, tuta e attrezzi da lavoro. Tutto per offrire scarole, rapanelli e cavolfiori al top; talmente al top che alla regale «bancarella verde» di Versailles by Delù viene a rifornirsi addirittura quel gran cuoco di Alain Ducasse, una specie di Antonino Cannavacciuolo in salsa transalpina.

Se su Gooogle immagini digitate il nome di Giovanni Delù, vi verranno fuori delle bellissime foto del nostro connazionale che ha conquistato Parigi a colpi di insalata. Gli scatti più suggestivi sono quelli che gli ha scattato il fotografo di Vanity Fair che è stato il primo giornale italiano a scoprire il «fenomeno» Delù, meritatamente assurto alla corte ortobotanica di Versailles e al desco di chef Ducasse.

«II giardiniere italiano nell'orto del Re Sole», questo il sobrio titolo che ha rivelato al mondo la bella storia di Giovanni. Che di sé racconta: «Sono cresciuto in campagna, dove ho scoperto il piacere della potatura facendo il volontario a L'Aquila. Due anni fa sono partito dal Piemonte per uno stage a Versailles. E qui ho scoperto l'emozione di curare zucche e broccoli, coltivando verdure per la reggia più bella del mondo e che finiscono perfino sulla tavola di un grande chef».

Per il momento Giovanni è single, ma un giorno si sposerà e avrà dei figli.

Se il primo sarà una femmina la chiamerà probabilmente Maria Antonietta (pensando alla regina di Versailles) o, magari, Salvia (pensando agli aromi del suo orto).

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