Politica

Da Regione Lombardia lo sportello che salva la reputazione sul web

Maria Sorbi

Ci sono le ragazzine di undici anni che giocano a fare le sexy dive sul web riprendendosi nude con la porta della cameretta chiusa a chiave. Ci sono le adolescenti che si spogliano per scherzare con gli amici e che poi si ritrovano su Youtube e su mille altri siti, sbeffeggiate nel giro di una manciata di clic. Vite potenzialmente rovinate, reputazioni distrutte per leggerezza. Tuttavia, per rimediare alla superficialità e ai passi falsi fatti sul web, le strade sono lunghe e farraginose. Ci vuole una denuncia, ci vuole l'intervento della polizia postale, il pronunciamento di un magistrato. Ma la rete distrugge in un quarto d'ora, molto prima che tutti questi organi intervengano. La Regione Lombardia, unica in Italia, si è inventata una scorciatoia e, dal 2014, ha aperto lo sportello help web reputation, una sorta di pronto intervento per salvare la reputazione sui social e cancellare tracce di foto o video che compromettano a vita.

E, a giudicare dai numeri, qualche epilogo tragico come quello di Tiziana forse lo ha evitato: in due anni sono stati affrontati 48 casi. Non poco se si pensa che, a livello nazionale, in base ai dati dell'authority sulla privacy, i provvedimenti su segnalazione sono stati 57, di cui 27 risolti. A differenza di parecchie società private, che si fanno pagare oltre 10mila euro per ripulire le identità on line, il Corecom Lombardia offre un servizio gratuito. E soprattutto veloce. «Il nostro obbiettivo - spiega la presidente Federica Zanella - è quello di tutelare i minori e di garantire il diritto all'oblio. La polizia postale interviene e oscura le pagine web solo dopo aver ricevuto l'autorizzazione del magistrato, noi facciamo in modo che tutti i contenuti compromettente siano rimossi subito. Almeno dalle prime pagine che compaiono in rete. Sulle altre facciamo un lavoro più approfondito in un secondo momento». Anche perché a volte un video hot fa il giro di social network, bacheche e siti di ogni genere nel giro di poche ore e andare a scovare tutti i link non è proprio uno scherzetto.

Uno dei casi più gravi affrontati dal Corecom Lombardia è quello di una ragazzina di 14 anni che, stupidamente ma senza pensare alle conseguenze, ha simulato atti sessuali con il suo cane. Il video è stato pubblicato su ogni tipo di sito, lecito e non lecito. E sulla famiglia dell'adolescente è piombata una scure tremenda, ingestibile. Tuttavia la rimozione di quei filmati nel giro di un paio di giorni è stata l'àncora di salvezza da cui ripartire. La ragazzina è stata iscritta a un'altra scuola e i nuovi compagni che hanno digitato il suo nome su Google non sono mai venuti a sapere della sua disavventura su web.

Tra i casi trattati dal pool salva-reputazione le storie di «sexting» sono state il 23%. Parecchi altri casi hanno raccontato altrettante brutte esperienze di cyber-bullismo, furto di identità o abuso dei dati personali.

Da qui la volontà di attivare un percorso di prevenzione nelle scuole, per ora 171, e mettere in guardia i ragazzi da quello che può provocare una goliardata.

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