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La regola del 3 i nonni in porta e gli zero a zero Era tutto scritto

Non è vero, ma ci credo. Per sdrammatizzare un po' la mesta uscita di scena della Nazionale vogliamo sollevare tutti da colpe e responsabilità, perchè il destino azzurro era scritto ineluttabilmente nei numeri. Anche la cabala, infatti, giocava contro la qualificazione azzurra.

La regola del 3. Come le edizioni dei mondiali che dividono le finali azzurre o i più grandi tracolli della Nazionale. Nel '38 campioni del mondo, tre edizioni dopo ('58) nemmeno qualificati, altre tre ('70) e siamo in finale col Brasile a Città del Messico, di nuovo tre ('82) e siamo campioni del mondo a Madrid, si arriva a Usa '94 e siamo di nuovo in finale battuti dal Brasile a Pasadena, sempre un salto di tre edizioni (2006) e siamo nuovamente campioni, fino all'ultimo passaggio di tre (Russia 2018) che ci vede di nuovo eliminati.

La sequenza. L'unica volta, prima di questa, in cui non ci siamo qualificati arrivavamo da un titolo mondiale ('38), seguito da due eliminazioni al primo turno ('50 e '54), così come dopo l'ultimo nostro titolo (2006) sono arrivate due eliminazioni al primo turno ('10 in Sudafrica e '14 in Brasile).

Il numero 1 Il portiere campione del mondo dell'82, lo juventino Dino Zoff, rimasto in porta fin oltre i 40 anni, ha chiuso la sua carriera azzurra contro la Svezia, perdendo 2-0 a Stoccolma in una partita di qualificazione europea dell'83. Il portiere campione del mondo del 2006, lo juventino Gigi Buffon, che i 40 anni sta per compierli, chiude la sua carriera azzurra contro la Svezia a San Siro nelle qualificazioni mondiali.

Lo 0-0 Nelle altre tre sfide di questi playoff, prima di lunedì sera, c'era stato uno 0-0: nell'andata di Danimarca-Irlanda e nel ritorno di Svizzera-Irlanda del Nord e di Grecia-Croazia. Mancava solo quello di Italia-Svezia...

ELP

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