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Renzi già all'attacco del Pd: mi pugnalavano tutti i giorni

L'ex premier cerca di trattenersi poi però sbrocca: ora ciascuno per la sua strada, prima ci tiravano i capelli

Renzi già all'attacco del Pd:  mi pugnalavano tutti i giorni

L'amore è finito. Ma il lutto non è stato ancora elaborato. Matteo Renzi continua a litigare con gli ex colleghi del Pd. Fa il forte e duro. Però poi ritorna sempre al vecchio amore. Anche ieri, parlando dal Wired Next Fest a Palazzo Vecchio a Firenze, l'ex presidente del Consiglio mette nel mirino la ditta. Quasi come un'ossessione. «Quando mi alzo la mattina - spiega Renzi - non mi devo più preoccupare di chi mi accoltella tra i compagni di partito. Perché tutte le volte che mi alzavo c'era uno che mi dava alle gambe: era come se tra i compagni di una squadra di calcio nessuno ti passa la palla».

Nella veste di amante ferito il senatore di Italia Viva ricorda i tormenti del passato: «Con il Pd sono 7 anni che si litiga tutti i giorni. Quando finisce un amore è bene lasciarsi con rispetto e amicizia, ognuno vada dove vuole ma non raccontare a me cosa è la libertà come cantava Francesco Guccini». Anche se il tentativo di guardare oltre c'è: «Il mio avversario non è Zingaretti, è Salvini. Più che sottolineare le differenze con quelli a me vicini, sottolineo quelle con quelli più lontani. Quanto al Pd, sono anni che i media aprono con le polemiche nel Pd. Io non dirò una parola contro il Pd perché è stata la mia comunità ma ognuno vada dove vuole». Renzi si sofferma poi sui tempi della nascita di Italia Viva: «Era l'unico momento possibile per fare il nuovo partito. Perché Salvini ha fatto il matto e facendo il matto ha reso possibile quello che sembrava impossibile: l'accordo tra noi e i 5 stelle. E quando si è fatto il nuovo governo, era giusto fare chiarezza tra il Pd e tra Pd e tra quelli di noi che non ne potevano più di essere tirati per i capelli».

Nel futuro di Renzi c'è ora solo Italia Viva, un partito nuovo - chiarisce l'ex leader dem - fresco, con tanti millennials, tanti giovani, e soprattutto con un numero di donne che sia esattamente uguale agli uomini, una cosa che in Italia non abbiamo mai visto». La Leopolda sarà il battesimo ufficiale per la nuova creatura renziana. Appuntamento che fornisce l'occasione per polemizzare ancora: «Se qualcuno viene bloccato o non deve venire perché non vuole, mi dispiace per lui. Sarà la Leopolda più bella di sempre».

Il partito di Renzi sottrae ancora voti al Pd: l'ultima rilevazione di Nando Pagnoncelli pubblicata dal Corriere della Sera conferma il calo del Pd, sceso sotto il 20.

E neppure Maria Elena Boschi perde occasione per lanciare frecciatine contro il governo Conte e gli ex colleghi del Pd. Nell'intervista a Maria Latella su Sky tg24 il capogruppo di Italia risponde a Romano Prodi aveva paragonato il nuovo partito di Renzi a uno yogurt con una scadenza: «L'impegno politico deve essere a scadenza per tutti. A Prodi dico che lo yogurt ha sì una scadenza ma ha un grande vantaggio: ha tanti fermenti lattici vivi, e Italia viva ha in effetti tanto entusiasmo e tanta voglia di impegnarsi».

L'ex ministro consegna una minaccia all'esecutivo: «A me è costata fatica votare la fiducia a questo governo, anche perché ci sono state accuse ingiuste e false nei miei confronti». Rimarcando la distanza politica ma soprattutto il peso che Italia Viva avrà per le sorti del nuovo governo Conte.

E infatti sia Renzi che Boschi nello stesso giorno pongono i primi paletti a Conte: no alle tasse su merendine e bibite e riduzione del costo delle commissioni sull'uso delle carte di credito.

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