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Renzi gioca la carta dell'umiltà

Dopo il flop alle elezioni amministrative, il premier fa mea culpa: "Dobbiamo aprirci alle critiche e alle riflessioni dei cittadini"

Renzi gioca la carta dell'umiltà

Un bagno di umilità. Matteo Renzi, dopo il flop del Pd alle ultime elezioni amministrative, gioca la carta dell'umiltà. "Il Pd deve caratterizzarsi per le cose che propone, non per le proprie divisioni interne. Possiamo parlare di crescita e di diseguaglianze, di diritti civili e terzo settore, di stabilità istituzionale e lavori a tempo indeterminato, di tassazione e di energie rinnovabili, di innovazione e merito nella pubblica amministrazione, di immigrazione e flessibilità europea", scrive il premier nella sua enews.

"Non di spartizioni interne alle correnti come avveniva in passato. Mi emoziono davanti a una email di un ragazzo che firma finalmente un contratto a tempo indeterminato, uscendo dalla precarietà, ma non riuscirò mai a emozionarmi davanti alle piccole discussioni autoreferenziali di chi briga per un posto in più. Quanto ai Comuni: in bocca al lupo a tutti i Sindaci che hanno vinto, tutte e tutti. Compresi quelli degli altri partiti, ovvio: l'interesse del Paese è che le cose possano andare meglio, in tutte le città. Per noi prima di tutto viene l'Italia. E dunque il Governo - come è logico e ovvio - è pronto a collaborare con tutte le amministrazioni elette, con lealtà e collaborazione istituzionale".

Poi ancora: "Oggi in molti mi chiedono di ascoltare con attenzione il messaggio di queste amministrative. Accolgo volentieri il suggerimento. Penso utile che il Pd e il Governo cerchino di capire come e dove possiamo fare meglio. Ci si apra di più al territorio, alle riflessioni e alle critiche dei cittadini, ai suggerimenti degli amministratori locali e dei circoli. E le email, tante e quasi sempre molto belle, che mi state inviando a matteo@governo.it mi sono davvero utili in questa direzione. Non credo però che questa discussione - seria e bella come tutte le discussioni vere - possa essere rimpiazzata dalla classica polemica sulle poltrone in segreteria o sul desiderio delle correnti di tornare a guidare il partito. Non credo ai caminetti: apriamo le finestre, spalanchiamole, altro che caminetti. Parliamo, certo: ma con gli italiani e degli italiani, non dei nostri equilibri congressuali".

Infine un accenno al referendum sulla Brexit. "Oggi il quotidiano inglese The Guardian pubblica un mio articolo sulla Brexit, un caldo invito ai nostri amici britannici a riflettere bene su un eventuale no all'Europa. Ma al di là delle mie parole, quello che mi colpisce moltissimo è la foto che ritrae una giovane mamma, il marito, i due figli. Lei è Jo Cox, deputata laburista, fortemente impegnata per le ragioni di chi vuole restare in Europa. E in questa immagine la vediamo sul Tamigi con i propri figli in una iniziativa di campagna elettorale. Appena qualche ora dopo questa giovane mamma, una mia coetanea, una nostra concittadina europea di passaporto britannico è stata uccisa da un estremista fanatico. Il marito, Brendan Cox, ha scritto cose molto belle, denotando grande forza d'animo. Ma tutte le volte che penso a Jo - prima del referendum - mi viene in mente l'immagine dei suoi figli, bambini cui è stato negato un futuro con la mamma in nome di una cultura di odio e di disprezzo dell'altro. Fare di tutto per affermare le ragioni del dialogo, del rispetto, dell'ascolto, della tolleranza.

Fare di tutto perché quei bambini possano vivere in una cultura di non violenza, la stessa cultura per la quale Jo Cox ha vissuto e ha amato".

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