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Renzi, guai europei: Mogherini bloccata, spunta il giallo Letta

Van Rompuy avrebbe proposto l'ex premier come presidente del Consiglio Ue. Solo voci o un colpo ai piani di Palazzo Chigi?

Renzi, guai europei: Mogherini bloccata, spunta il giallo Letta

Roma - Come nelle migliori tradizioni, sarà la notte a rivelare se Federica Mogherini avrà possibilità o meno di diventare Mrs. Pesc. Ovvero, se l'Italia fornirà a Jean-Claude Juncker solo il suo nome per la posizione di commissario italiano. Oppure se, a notte fonda, riuscirà il tentativo attribuito a Hernan Van Rompuy di suggerire il nome di Enrico Letta quale proprio sostituto. Tentativo che va contro sia le intenzioni del governo italiano, sia le scelte dei leader socialisti europei. Matteo Renzi va sulla difensiva: «L'Italia chiede solo rispetto, non una posizione o un'altra. Rispetto che spetta a tutti i Paesi e ad uno fondatore della Ue». Mentre in serata arriva la smentita, anzi la «non conferma». Quella delle «fonti europee», che appunto non confermano che Van Rompuy abbia proposto all'Italia la nomina di Letta alla presidenza del Consiglio Ue. «È un vecchio “rumour”», osservano. Altre fonti diplomatiche aggiungono che «quel nome non è stato fatto» nei bilaterali con Renzi.
Tatticismo e gli sgambetti tengono banco nella notte di Bruxelles. La tensione sale di ora in ora. Così, Angela Merkel prevede che nel Consiglio europeo «ci sarà solo una prima discussione e non verranno prese decisioni». Formula condivisa anche dallo spagnolo Mariano Rajoy. D'altra parte, Juncker si aspetta i nomi ad agosto. Il Consiglio europeo straordinario che doveva iniziare alle 18 di ieri pomeriggio è stato posticipato alle 20. Ma a quell'ora non era ancora iniziato. I leader dei partiti socialisti europei (al termine di un vertice a cui non ha partecipato Matteo Renzi) si presentano compatti con un ticket di nomi: al posto di Van Rompuy come presidente del Consiglio Ue, la primo ministro danese Helle Thorning Schmidt (famosa per il selfie con Obama e Cameron al funerale di Mandela); al posto di Lady Ashtom, Federica Mogherini. Ai Popolari andrebbe la presidenza della Commissione (Juncker) e quella dell'Eurogruppo, a cui è destinato il ministro delle Finanze spagnolo, Luis De Guindos. Ma poco prima dell'inizio del vertice arriva l'indiscrezione del tentativo di Van Rompuy di «scegliersi» il successore nella persona di Enrico Letta; ed aprire la strada di Mrs. Pesc alla bulgara Kristina Georgieva.
Angelino Alfano, al termine del vertice dei Popolari europei, assicura però che il Ppe «non mette alcun veto all'Italia». E fa capire che non c'è accordo sulla nomina della Thorning Schmidt al posto di Van Rompuy. Ed in questo mancato accordo sul premier danese s'inserirebbe il tentativo di blitz dello stesso Van Rompuy a favore di Letta. Ai popolari tedeschi, poi, non piace molto l'idea della Mogherini nel ruolo di Alto rappresentante. Secondo Elmar Brok, il presidente della commissione Esteri dell'Europarlamento, il ministro italiano «non è propriamente dotata d'esperienza in politica estera». Il Wall Street Journal, in più, accusa la Mogherini di non avere «leadership» e di essere «filo-russa». Accusa condivisa da Estonia e Lituania.

Mentre la Polonia sembra sganciarsi dal blocco baltico ostile alla Mogherini: «Nessuno è pronto a morire per fermare la sua nomina», dicono da Varsavia.

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