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Renzi imbarazzato: "Via Conte". Ma gli alleati lo impallinano

Matteo in difficoltà sulle tasse ipotizza un cambio al governo. Pd e 5s non ci stanno: "Così si va a votare"

Renzi imbarazzato: "Via Conte". Ma gli alleati lo impallinano

Contributo o fuoco amico? La differenza è tutta lì. Tutto sta a saper cogliere le sfumature e capire cosa vuole davvero Matteo Renzi quando, intervistato dal Messaggero. Ipotizza con imbarazzo una sopravvivenza di questa coalizione allo stesso avvocato Giuseppe Conte. È possibile, dice, andare avanti anche senza di lui. E poi puntualizza sulle tasse da applicare alle auto aziendali, alla produzione di plastica e alla vendita di bevande zuccherate. «Altri si vanteranno di essere no Tav - dice - noi ci vantiamo di essere no Tax». Parole cui «il premier preferisce non replicare», come fa sapere Palazzo Chigi. Questo è fuoco amico o contributo politico? Forse tutte e due le cose. Perché lo stesso Renzi ci tiene a precisare che per calibrare la manovra il posto giusto è il parlamento. È da lì che uscirà la versione definitiva. E solo con il governo gialloverde, in 70 anni di democrazia parlamentare, questo non è avvenuto.

Gli ex renziani rimasti nel Pd, però, sottolineano l'«odioso» comportamento di chi sta nel governo ma vuol sentirsi con le mani libere per criticarlo. Dov'erano i ministri di Renzi, si chiedono Luca Lotti e Simona Malpezzi che nel Conte bis è sottosegretario per i rapporti col Parlamento, quando sono state proposte le tasse su plastica, auto aziendali e bevande? «Se si governa insieme - dice la Malpezzi - si fa squadra. Altrimenti non è contributo ma fuoco amico». Sul caso interviene anche Dario Franceschini. Il ministro dei Beni culturali dice che il governo Conte (bis) «è l'ultimo della legislatura». Più o meno restando sullo stesso registro dell'aut aut espresso soltanto venerdì dal segretario Pd Nicola Zingaretti. E questo per ribadire che Renzi è nel giusto solo quando sostiene che questo governo ha enormi responsabilità e deve funzionare da argine a una deriva sovranista che potrebbe condizionare pesantemente le elezioni del prossimo presidente della Repubblica. Insomma i parlamentari del Pd (ma anche i Cinquestelle) non ci tengono affatto a fare la parte del «poliziotto cattivo» lasciando a Renzi quello del «poliziotto buono». Lui vuole fregiarsi della medaglia di lotta «all'invasione fiscale»? Con questo governo non è possibile. Andrea Romano (Pd) associa questa posizione di Renzi a quella di Franco Turigliatto, il parlamentare di Rifondazione che contribuì con la sua astensione alla caduta del governo Prodi. «Che senso ha picconare ogni giorno il governo di cui si fa parte? - scrive Romano su Twitter - Che senso ha lanciare petizioni contro misure decise a tavolo comune? Italia Viva partito di lotta e di governo, stile Turigliatto?»

L'ex rottamatore, poi, vuole approfittare delle distanze che si sono prodotto tra Pd e Cinquestelle circa il prossimo voto in Emilia Romagna per ricordare che molte delle imprese che verranno penalizzate dalla plastic tax si trovano in Emilia e questo favorirebbe ulteriormente il centrodestra anche in una delle regioni più «rosse». Qui il «fuoco amico» diventa proprio micidiale e anche il Movimento deve allinearsi al Pd per un altolà inappellabile. «Non esiste futuro per questa legislatura - recita un comunicato dei pentastellati - se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte con giochini di palazzo, immaginando scenari futuri decisamente fantasiosi. Lo stesso vale anche se si continua a indebolire questo esecutivo attraverso messaggi che fanno male al Paese e che lo mettono continuamente in fibrillazione».

Indebolire l'immagine di questo governo con allusioni e retroscena, aggiunge lo stesso Franceschini nel suo messaggio affidato ai social media, «fa soltanto il gioco della destra».

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