Elezioni Politiche 2018

Renzi non salirà al Quirinale "Consultazioni? Decide direzione"

Il leader del Pd torna sull'annuncio delle dimissioni: "Non sono finte". Poi annuncia le sue prossime mosse

Renzi non salirà al Quirinale "Consultazioni? Decide direzione"

Matteo Renzi dopo l'annuncio delle dimissioni da segretario del Pd, torna a parlare della grande sconfitta del Pd e spiega quali saranno le sue prossime mosse: "Non guiderò la delegazione che andrà al Quirinale per le consultazioni per la formzaione del nuovo governo. Deciderà la direzione", avrebbe detto, come riporta Massimo Giannini a Radio Capital. Insomma il leader del Pd in questo momento prova a chiamarsi fuori dai giochi ma quelle sue dimissioni poi congelate agitano ancora il Partito Democratico. Di fatto adesso la fronda fa sentire la sua voce e punta il dito contro il segretario indicandolo come responsabile numero uno della sconfitta alle politiche. Ma sulla sua presunta "settimana bianca" interviene il suo portavoce, Marco Agnoletti: "La delegazione che andrà al Quirinale sarà decisa dalla direzione nazionale del Pd. Vorremmo infine tranquillizzare tutti i polemisti di queste ore che stanno discutendo una notizia falsa, sulla presunta settimana bianca di Renzi: una notizia che semplicemente non corrisponde al vero". Pronta la controreplica di Giannini: "Ho riferito solo quello che il segretario mi aveva appena detto al telefono, e cioè, testualmente: 'Le mie dimissioni sono vere, e non mi interessa nemmeno andare in delegazione al Quirinale per le consultazioni: deciderà la direzione del Pd, io vado a sciare...'. Seguivano altre considerazioni, sul partito e su chi vuol fare o sta già facendo accordi con i Cinque Stelle, che mi sono impegnato a non riferire. Questo è tutto".


Intanto nella minoranza arriva l'attacco di Michele Emiliano, governatore della Puglia: "Renzi rischia di provocare una catastrofe democratica all’Italia e di far esplodere il Pd. Ha provocato alla sinistra il più grave danno dopo l’Aventino che aprì la strada al fascismo.Vuole impedire che il partito sostenga i 5 Stelle, perchè per sopravvivere a se stesso è disposto anche a provocare lo stallo del sistema politico mentre dovrebbe farsi da parte e in fretta", spiega in un'intervista al Fatto Quotidiano.

Parole che arrivano dopo quelle dure di Luigi Zanda, ex capogruppo al Senato: "La decisione di Matteo Renzi di dimettersi econtemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo. Le dimissioni di un leadersono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide di darle,si danno senza manovre. In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo diquella collegialità che è l’esatto opposto dei cosiddetti caminetti,annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l’operatività per continuare agestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane èimpossibile da spiegare".

Insomma le acque restano agitate e la resa dei conti al Nazareno è appena iniziata.

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