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Renzi: "Scissione? Ideata da D'Alema"

Renzi torna in tv: "Non ho lasciato la politica perché non mi arrendo". Sulle elezioni: "Decide Gentiloni se vorrà votare prima"

Renzi: "Scissione? Ideata da D'Alema"

"A me dispiace molto. Era un disegno già scritto, ideato e prodotto da Massimo D'Alema". Lo ha detto Matteo Renzi a Che tempo che fa, parlando della scissione nel Pd. "Possono chiedermi di dimettermi ma non rinunciare un ideale. È come se D'Alema e i suoi amici non avessero mandato giù il rospo che altri avrebbero potuto competere nel partito. Io mi son dimesso perché ho preso atto di una sconfitta. Perciò sono ripartito daccapo, ma non potevo accettare ricatti. Ho invitato D'Alema a candidarsi alle primarie per avere consenso", ha aggiunto l'ex premier.

Che poi ha mandato un messaggio ai suoi detrattori: "Possono chiedermi di dimettermi, di rinunciare alla poltrona ma non di rinunciare a un ideale. Io ora riparto da zero e dalla forza delle idee. Dico ai parlamentari: tocca voi. Fate quello che dovete fare per dare ai cittadini la possibilità di scelta".

Sul futuro del governo ha detto: "Le elezioni sono previste nel 2018, se Gentiloni vorrà votare prima lo deciderà lui, non altri". E alla domanda sul perché non ha lasciato la politica, Renzi ha risposto: "Volevo farlo, ci sono state discussioni accese anche in famiglia. I miei figli devono sapere che il loro padre può perdere ma non arrendersi. Non si può lasciare l'Italia nella palude e nel pantano. Vorrei che l'Italia non si rassegnasse alla logica che "non cambierà più niente". I milioni di italiani che hanno votato sì meritano di essere rimessi in campo",

In merito all'inchiesta Consip, Renzi ha dichiarato: "Io sto sempre dalla parte dei magistrati, sono un personaggio pubblico e dico: fiducia nei magistrati. Conosco mio padre e conosco i suoi valori, ma vedo che alcuni processi si celebrano sui giornali e non nei tribunali. Per mio padre che ha comunque la possibilità di difendersi non è un grande dramma, ma io penso alle tante persone che hanno il diritto di avere processi in tempi certi.

Alcuni di questi processi si celebrano sui giornali, a me piace che ci siano nelle aule dei tribunali e vediamo chi è colpevole e chi è colpevole deve pagare, ma bisogna fare i processi".

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