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Renzi vede un'"autostrada" e si posiziona a destra

Punta a sfruttare la deriva sinistrorsa dei dem E alle amministrative boicotta i loro candidati

Renzi vede un'"autostrada" e si posiziona a destra

Zingaretti è il miglior segretario del Pd che Renzi potesse sperare. L'operazione Italia Viva nasce proprio dalla scommessa di sfruttare lo spostamento a sinistra del Partito democratico per accaparrarsi gli elettori di «centro» del Pd. L'annuncio di Zingaretti di voler rottamare il Partito democratico per una nuovo soggetto che guarda ai movimenti di sinistra come le Sardine e che punta ad assorbire i partiti di sinistra come Leu, è una buona notizia per l'ex premier, che infatti vede aprirsi davanti a sé «un'autostrada» dice intervistato dal Corriere. Certo, è tutto da vedere se poi gli elettori di centrosinistra non attratti dalla «sardinizzazione» del Pd finiscano col votare Renzi, ma comunque la speranza dell'ex premier è quella.

Ed è evidente anche da come si muove Italia Viva rispetto al governo. Il ruolo che si è ritagliato il partito di Renzi ricorda quello dell'Udeur nel governo Prodi, una componente minoritaria che fa da controcanto e da opposizione interna alla maggioranza, posizionandosi più a destra rispetto al baricentro giallorosso molto spostato a sinistra. Così sta avvenendo su diversi dossier che scuotono la maggioranza di governo. Come la giustizia, sul tema della prescrizione Italia Viva è lontanissima dal M5s ma anche dal Pd, tanto da aver annunciato di essere pronta a votare con Forza Italia. «Un processo senza fine è la fine della giustizia» dice Maria Elena Boschi, tenendo quindi sulla riforma Bonafede la stessa linea degli azzurri. Ma anche sulle concessioni autostradali il partito di Renzi ha già detto che voterà, con il centrodestra, contro la revoca ad Aspi, provvedimento voluto dal M5s ma su cui il Pd ha finito con l'allinearsi. Ma anche sullo scudo penale per l'ex Ilva la posizione dei renziani è più affine a quella della destra, pur facendo parte dell'esecutivo. Ancora più chiara la strategia quando si trattava di chiudere la legge di bilancio, con le famose nuove tasse molto spinte dal M5s e dal Pd, la sugar tax e la plastic tax e la stretta fiscale sulle auto aziendali. In quel frangente il partito di Renzi si è fatto portavoce di una battaglia tipicamente del centrodestra, quella contro le tasse.

Questa tattica premierà il partitino dell'ex segretario Pd? Gli ultimi sondaggi di Italia Viva viaggiano sotto il 5%, percentuale che se passasse la bozza di legge elettorale su cui si stanno accordando M5s e Pd, rappresenterebbe l'asticella minima da superare per poter rientrare in Parlamento. Difficile che un elettore di centrodestra di sposti su Renzi, più facile che lo faccia uno del Pd. Per questo il lavoro ai fianchi di Iv è tutto sul Partito democratico (e in misura minore sui delusi dal M5s), anche per quanto riguarda le amministrative. Si racconta che Renzi stia boicottando tutti i candidati di Zingaretti, in Campania propone un accordo coi grillini per sostenere il ministro Costa invece di votare De Luca, mentre a Roma si prepara a non votare Cuperlo nelle elezioni supplettive per il collegio lasciato vacante dalla nomina di Gentiloni in Europa. Insomma, Renzi sta col Pd solo per spolparselo.

Un lavoro che in passato gli è riuscito alla perfezione.

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