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La retromarcia dei grillini su Bibbiano: "C'è una parte di leggenda"

Nel M5s non si parla più dello scandalo degli affidi. E c'è chi come Di Stefano minimizza: "C'è una parte di leggenda"

La retromarcia dei grillini su Bibbiano: "C'è una parte di leggenda"

"Io con il partito di Bibbiano non voglio avere nulla a che fare", dichiarava a gran voce Luigi Di Maio esattamente il 18 luglio. Ma a distanza di poco più di un mese ci si trova a governa insieme. E inevitabilmente la guerra tra le parti che si era innescata fino a pochi giorni fa, per forza di cosa, dovrà allentarsi. Una prova la fornisce Manlio Di Stefano, intervistato da Bianca Berlinguer nel corso della trasmissione Carta Bianca.

La retromarcia

L'ex sottosegretario al Ministero degli Esteri in quota Movimento 5 Stelle ha risposto alla domanda del giornalista Mario Giordano, che chiedeva giustificazioni sull'esecutivo partorito con quello che era considerato il "partito delle banche": "No no. Il racconto che viene fatto su Bibbiano e sulle banche come sempre ha una parte di verità e una parte di leggenda ovviamente".

Strano, perché il Partito democratico veniva da loro descritto come quello che "in Emilia-Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l'elettrochoc per venderseli".

E il capo politico del M5S, durante l'esperienza con la Lega, si era anche offeso per le accuse di governo al fianco del Pd: "Dire che stiamo governando col partito di Bibbiano è veramente un'accusa ingiusta e falsa".

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