Politica

La ricchezza nascosta nei cassetti della memoria

T utti noi possediamo dei cassetti segreti in cui stipiamo ricordi, a volte vicinissimi, a volte remoti, che ci accompagnano e ci accompagneranno per sempre nel nostro cammino. Sì, perché la memoria è dispettosa, è bizzosa, e soprattutto è tiranna: questa piccola energia e misteriosa che governa l'influenza del nostro passato sul nostro presente, ricorderà un istante che a noi sembrava inutile e ne dimenticherà invece un altro che avremmo creduto indelebile. La memoria è una facoltà autonoma rispetto a noi e al nostro intelletto, è una facoltà magica, imprevedibile, fluida.

Perché avviene questo? Perché la memoria lavora per noi, per salvare noi stessi, per tutelarci, per salvaguardarci dal nostro stesso passato. Troppa memoria rischierebbe di farci esplodere, di farci impazzire, forse. E troppa poca memoria ci ricaccerebbe tra i malati, tra i matti, tra le persone insane di mente. La via di mezzo, è dunque questo strano e bizzarro saltabeccare della nostra memoria tra rimembranza e oblio.

Ma guai a non valorizzare adeguatamente questo piccolo patrimonio che è la nostra memoria! Perché i cassetti segreti della nostra memoria sono come i piccoli scrigni che la nostra mente porta sempre con sé: lì sono conservati i momenti che fanno parte solo della nostra vita più intima, le emozioni, gli attimi, le cose che la vita ci ha regalato. Anche momenti spiacevoli, di sofferenza? Certamente.

Ma sono quegli attimi di cui non possiamo fare a meno, perché, dal loro ricordo, anche triste, nasce in noi un'emozione, il segno che abbiamo vissuto.

Commenti