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Ricorso del presidente: ampliare il Consiglio. E per la giunta spunta Bertolaso

Genova Più autorevolezza, più spazio. Perché la Liguria possa crescere e contare di più nel panorama italiano. Dopo gli anni dell'oblìo. Dopo i dieci anni di «appiattimento» imposto dal governo piddino. Giovanni Toti, il nuovo governatore di centrodestra che lunedì approderà nel suo ufficio al quarto piano di piazza De Ferrari a Genova, sta pensando alla composizione della giunta ma ancora prima anche ad una piccola rivoluzione tecnico-amministrativa che possa consentirgli di lavorare a passo più spedito.

Quanto alla composizione della giunta il neopresidente ancora non vuole distillare altri nomi oltre a quelli già anticipati dal Giornale . Lo schema generale, comunque, dovrebbe essere quello di tre assessori in quota Lega e tre per Forza Italia più uno per Fratelli d'Italia. In queste quote, però, rientreranno anche i «tecnici» che dovrebbero andare alla Sanità e al Bilancio oppure alla Protezione civile. Per quest'ultimo incarico gira il nome dell'ex commissario nazionale Guido Bertolaso, all'epoca vicino al governo Berlusconi. Potrebbe essere lui il «supercommissario» con delega sulle opere anti-alluvione ma Toti preferisce smorzare le supposizioni con un «No comment». Sul fronte invece della rivoluzione tecnico-amministrativa «l'idea - spiega Toti al Giornale - è quella di muoverci come la Lombardia e quindi puntare ad avere alcuni sottosegretari a sostegno degli assessori. Perché è possibile, che una squadra di sole sette persone possa andare incontro a difficoltà, veti e balzelli politici vari. E a noi invece importa poter governare con serenità e margini di manovra ampi». Le risorse? «Credo si possano trovare - sostiene Toti - ad esempio attraverso i risparmi che si ricaverebbero accorpando le società partecipate dalla Regione».

C'è un problema di procedura, ovviamente, ma il neogovernatore ha le idee piuttosto chiare anche su questo punto: «Per farlo bisogna cambiare lo Statuto, che non prevede né altri assessori né dei vice ma io resto convinto che almeno tre vice siano necessari, a cominciare da quello per la Presidenza. Potrebbero servire pochi mesi per cambiare lo Statuto magari qualcuno di più visto che è necessaria una maggioranza qualificata, ma confido che anche le altre forze politiche condividano questa necessità». Il discorso della governabilità quindi. Che secondo Toti comporta una messa in discussione appunto l'attuale legge elettorale della Liguria. In buona sostanza tutto il centrodestra chiede tre seggi supplementari «al fine di garantire che il rapporto dei seggi tra la coalizione vincente e le opposizioni sia almeno del 55%». È pronto il ricorso.

«È una cosa che si può decidere in poche ore e non turba la procedura di insediamento per cui credo sia giusto provarla - ha aggiunto Toti - Se ci daranno ragione avremo il colletto della camicia un pochino più largo e più comodo, sennò andremo avanti comunque senza cambiare i nostri programmi di una virgola».

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