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Rifiuti, tangenti e escort per gli appalti: 12 arresti in Puglia, anche due sindaci

Raffica di arresti in Puglia: ai domiciliari pure i sindaci di Torchiarolo e Villa Castelli. Avrebbero favorito una ditta per la raccolta dei rifiuti

Rifiuti, tangenti e escort per gli appalti: 12 arresti in Puglia, anche due sindaci

Al termine della maxi operazione è stato scoperto un presunto giro di tangenti collegate ad appalti per la gestione dei rifiuti. In ballo ci sono mazzette da migliaia di euro e tanto sesso. Perché per procurarsi gli appalti giusti i politici e i dirigenti venivano "oliati" sia con le tangenti sia con le escort. Il blitz è stato eseguito questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Brindisi che hanno messo agli arresti domiciliari dodici persone. Tra queste ci sono il sindaco e il vicesindaco di Torchiarolo (Brindisi), Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, il sindaco di Villa Castelli (Brindisi), Vitantonio Caliandro, e il vicesindaco di Poggiorsini (area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi. Tra gli altri arrestati figurano "incaricati di pubblico servizio" e il direttore generale dell'Azienda di servizi ecologici (Ase) di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi.

Usavano le tangenti per dirottare le gare d'appalto della raccolta dei rifiuti. Non solo. Finanziavano le campagne elettorali e pagavano serate a luci rosse alla presenza di escort. Tutti questi illeciti sono finiti in una maxi inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Milto De Nozza. "L'attività investigativa è iniziata nel novembre 2014 e proseguita fino a fine 2015 - spiegano dalla procura di Brindisi - e ha consentito di individuare esponenti della pubblica amministrazione, sia preposti alla sfera politica che amministrativa di diversi enti locali, dediti ad un sistematico mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati, attraverso asservimento agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede a Carovigno, attraverso reiterate violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell'operato della stessa pubblica amministrazione".

Durante le indagini, partite da accertamenti dei militari della compagnia di San Vito dei Normanni, sono state portate alla luce condotte di "finanziamento illecito dei partiti politici" e "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche". E ancora: favoreggiamento della prostituzione, molteplici ipotesi delittuose di falso e altri reati minori.

Il tutto, secondo gli inquirenti, finalizzato a "sostenere il buon esito dei patti corruttivi".

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