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Riforme: Boschi: "Niente veti". Calderoli a Grasso: "Legga il regolamento"

Tensioni a Palazzo Madama sul ddl riforme istituzionali. Boschi: "Niente veti". Voto finale entro il 13 ottobre

Riforme: Boschi: "Niente veti". Calderoli a Grasso: "Legga il regolamento"

Al Senato interviene il ministro Maria Elena Boschi per la replica del governo dopo la discussione di ieri sul ddl riforme istituzionali. La Boschi esordisce parlando della possibilità di una riforma "coraggiosa" e "audace". E prova a spiegare che "la proposta
di riforma del nostro governo è solo l’ultimo anello di una catena, di un dibattito, di un confronto che ha percorso i decenni precedenti, non è frutto né di tentativo estemporaneo né di approssimazione".

In un'intervista a Repubblica il ministro Boschi annuncia che "di fronte a un ostruzionismo straordinario è chiaro che dovremo trovare strumenti di reazione altrettanto straordinari. Il sistema è fatto per decidere, non per consentire a un solo senatore di bloccare tutto". Il riferimento, ovviamente, è agli 85 milioni di emendamenti depositati al Senato dal leghista Calderoli. "Triste destino - commenta Boschi - per uno che da ministro fece un falò con le leggi inutili e ora si ritrova a inventare milioni di emendamenti inutili. Con uno spreco di soldi, di carta, di straordinari dei funzionari". Una strategia che non inciderà sui tempi di approvazione, assicura Boschi. "Ce la faremo prima della sessione di bilancio. Certo il rischio ora, anche per colpa delle migliaia di emendamenti di Sel, è che slittino le unioni civili, che noi volevamo approvare prima del 15 ottobre". In Aula Boschi ribadisce il concetto: "Abbiamo sempre riconosciuto il valore sacro del Parlamento", "noi crediamo nel valore del confronto politico" non nella creazione di un "algoritmo". Anche in questo caso la frecciata è rivolta a Calderoli.

Roberto Calderoli replica al presidente del Senato Pietro Grasso: "Consiglio al presidente Grasso di leggere il regolamento, dove non c’è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare". Sui tempi "sono state dette delle sciocchezze: a tecnologia si risponde con la tecnologia", spiega il senatore. Che osserva: "Se uno pensa di usare un cavallo, un asino, per rincorrere una macchina magari non ce la fa" e occorre quindi pensare "di comperare una macchina".

Dopo l'intervento del ministro è previsto il voto sul passaggio agli emendamenti e, al termine dei lavori, la convocazione della conferenza dei capigruppo per stilare il calendario dei lavori. Intanto l’Aula non ha approvato la richiesta, formulata da Lega, Fi, Sel e M5S di non passare all’esame degli articoli del ddl Riforme (i no sono stati 165). La votazione è stata preceduta da alcuni momenti di caos, con i senatori M5S Santangelo e Castaldi che hanno chiesto più volte di intervenire sebbene, come più volte sottolineato dal presidente Grasso, la discussione che ha preceduto il voto fosse conclusa.

Calderoli sull'art. 2: proposta patacca

"Veniamo al famoso articolo 2, con l’elezione diretta. Quella che c’è stata proposta è una vera e propria patacca, perché non si può scrivere in conformità alla sceltà al comma 5 e scrivere, al comma 2 dell’articolo 2, che i Consigli eleggono. È vero che si può scindere l’atomo, ma il Consiglio regionale ha l’obbligo oppure no di confermare le scelte dei cittadini? O ha l’obbligo, e allora non si tratta più di elezione ma di ratifica: e allora al comma 2 scriviamo ratifica; o non ha l’obbligo, e allora non è il popolo che sceglie ma il Consiglio regionale", ha detto ancora.

Poi la dura replica a Grasso

"Io non rispondo ulteriormente agli interventi che ho letto quest’oggi sui giornali - prosegue Calderoli - ma ho letto un interessantissima intervista a lei, presidente Grasso, dove ella richiamava tutte le forze politiche al fatto che anche una riforma costituzionale dovesse avere il requisito della costituzionalità rispetto ai principi fondamentali della Costituzione. Se una riforma è in contrasto con l’articolo 1 della Costituzione, dove si dice che la sovranità appartiene al popolo, e non ai consigli regionali, mi spiace ma cade tutto", ha detto ancora e ha avanzato la richiesta di non passaggio agli articoli.

Calendario lavori e voto finale

Inizierà nel pomeriggio di martedì 29 settembre l'illustrazione degli 85 milioni di emendamenti presentati al disegno di legge Boschi. La seduta del Senato proseguirà in notturna. Per mercoledì è stato invece fissato l'inizio del voto delle proposte di modifica. La votazione finale sulle riforme si terrà entro martedi 13 ottobre. In serata il senatore Calderoli ha ritirato 10 milioni di emendamenti.

Grasso: non faccio il boia della Costituzione

È una proposta che non si può accettare io "non passo e non sarò per il boia della Costituzione". È quanto avrebbe detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel corso della conferenza dei capigruppo.

Il riferimento sarebbe alla "ghigliottina" che sarebbe scattata sul ddl Boschi se il voto finale fosse stato fissato per l’8 ottobre, come chiesto dal Pd mentre una settimana di tempo in più consente, sarebbe questo il senso, di votare gli emendamenti e gli articoli del ddl Boschi.

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