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Riforme, Grasso riduce i tempi degli interventi. L'opposizione insorge: "No al tagliagola"

Il presidente del Senato riduce i tempi degli interventi a soli dieci minuti. Durissima protesta in Aula. La minoranza dem: "Gli emendamenti restano"

Riforme, Grasso riduce i tempi degli interventi. L'opposizione insorge: "No al tagliagola"

Al Senato si riapre l’esame della riforma costituzionale. Aprendo i lavori il presidente Pietro Grasso decide di contingentare i tempi, dando la parola per dieci minuti a ciascun senatore, visto che gli iscritti a parlare sono in tutto 110. Questa mossa scatena la vibrante protesta delle opposizioni, che parlano di "tagliola". Grasso si trova così a dover gestire un nuovo affondo, dopo quello del premier che aveva pronunciato una frase sibillina: "Se nriaprisse sull'articolo 2 (quello sull'eleggibilità dei senatori, ndr) sarebbe un fatto inedito". Grasso non aveva gradito questa invasione di campo. Ed oggi ha replicato con durezza alle accuse dell'opposizione. "Risultano ancora 110 iscritti in discussione generale - dice Grasso - per un totale di 33 ore e 55 minuti. Al fine di consentire la conclusione del dibattito entro la seduta di domani, come stabilito dalla capigruppo, ritengo necessario armonizzare i tempi degli interventi che non potranno, pertanto, superare i 10 minuti".

Da qui la durissima reazione dell’opposizione. Con Roberto Calderoli e Mario Mauro che parlano di contingentamento: "C’è da parte mia la volontà - spiega l’ex ministro della Difesa - di esternare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà al presidente per il livello e la ferocia delle minacce a cui è stato sottoposto - ha scandito Mauro -. È ancora più doloroso, quando le minacce fanno effetto, vedere il riscontro in questa Aula a qualcosa di davvero incredibile, perchè mentre c’è genere che si vanta di aver trovato delle soluzioni, a proposito di questo dibattito, la presidenza dovrebbe invitare a dare il meglio di sè e fare il massimo di quello che si può affinché le soluzioni vengano messe a fuoco. La invito a riconsiderare, se possibile, queste su edecisioni, perchè ritengo che in questo momento, forse più che una tempistica di cavalli in corsa, ci sia bisogno delle ponderatezza e della capacità di analisi necessarie a produrre una soluzione finale".

Parole che destano la vibrata reazione di Grasso: "Tutto avrei potuto immaginare, tranne che una decisione che è frutto di prerogative presidenziali potesse essere interpretata come un cedimento a eventuali pressioni. Siccome il senatore Mauro ha insinuato questo rispondo sul punto. Non le permetto di pensare né di sospettare una cosa del genere", ha aggiunto, ribadendo il compito della presidenza di armonizzare i tempi del dibattito.

Intanto, dopo una riunione a Palazzo Madama, la minoranza Pd ha deciso di ripresentare i propri emendamenti al testo. C’è apprezzamento per l’apertura in direzione Pd sul comma 5. Ma, si sottolinea, bisogna vedere o concordare i testi.

Nel pomeriggio, alla presentazione del volume "Le costituzioni italiane 1796-1848", Grasso ha ricordato che "le regole della democrazia qualificano la libertà di ciascuno di noi e vanno maneggiate con cura e cautela, misurando le parole e pensando alle future generazioni".

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