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Il rigassificatore torna in alto mare

Scontro sulle compensazioni per Piombino, Giani pressa. Arriva il verdetto del Tar

Il rigassificatore torna in alto mare

Rigassificatore sì o rigassificatore no? Piombino è da anni terra di contestazioni per questioni ambientali. E adesso ci voleva pure questa. Il Tar del Lazio deciderà nelle prossime ore (o giorni) sul ricorso con il quale il Comune di Piombino contesta l'ordinanza commissariale che ha portato al rilascio dell'autorizzazione da parte della Regione Toscana, per la realizzazione di un rigassificatore dentro il porto tramite l'ormeggio della nave Golar Tundra. Nel ricorso il Comune di Piombino, retto dal primo sindaco di area centrodestra della storia della città, l'avvocato Francesco Ferrari, che ha chiesto anche la sospensiva dell'autorizzazione, sostiene la «manifesta inidoneità» della Golar Tundra, «dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza nel porto» e la necessità di un dragaggio del fondale dello specchio d'acqua antistante per centinaia di migliaia di metri cubi che rende «semplicemente impossibile» l'ipotesi di messa in funzione del rigassificatore nel marzo 2023 come sostenuto dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, «pena l'inoperatività della banchina nord». Secondo i tecnici del Comune di Piombino la nave, essendo dotata di serbatoi per il gas naturale liquido «a membrana», non adatti alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale riempimento, non è in grado di rispettare la principale condizione che è stata posta dalla capitaneria, e cioè di disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall'area del porto. Una criticità questa, scrivono, che «mette a rischio l'intera città di Piombino». Giani, in veste di commissario straordinario del governo, in ottobre aveva firmato l'autorizzazione all'installazione del rigassificatore che sarebbe restato nel porto di Piombino tre anni. Il presidente tenne a precisare l'interesse pubblico dell'opera: «Per 60 milioni di italiani vuol dire l'abbassamento delle bollette, senza dipendere dalla Russia». Con l'autorizzazione di Giani, Snam avrebbe potuto posizionare nel porto di Piombino una nave lunga 297 metri e larga 40, che avrebbe trasportato il gas per poi immetterlo nel gasdotto. Ad aprile si prevedeva il pieno funzionamento dell'impianto. Ma adesso si blocca tutto. Per il rigassificatore di Piombino, «c'è l'impegno mio e del governo per un uso temporaneo, non oltre i tre anni», dice il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. «Voglio evidenziare che le opere compensative, il cosiddetto memorandum Piombino, nascono da una mia proposta, come Regione Toscana, e il governo, perché tutte le procedure del rigassificatore vadano a buon fine. In questo caso non c'è da approvare nemmeno un emendamento, se le opere compensative ci sono, tutto procede bene come è stato finora. Sono fiducioso», dice oggi Giani commentando la bocciatura in Parlamento dell'emendamento presentato dalla deputata del Pd Simona Bonafè sulle compensazioni per Piombino.

È possibile che questa sia l'unica inaugurazione alla quale Giani non potrà partecipare.

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