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Rimborsi d'oro. Il rettore nella bufera

Avrebbe ottenuto oltre due milioni di rimborso spese in cinque anni dall'università di Messina, dove è rettore e dove tra pochi mesi spera di essere riconfermato

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Avrebbe ottenuto oltre due milioni di rimborso spese in cinque anni dall'università di Messina, dove è rettore e dove tra pochi mesi spera di essere riconfermato. Salvatore Cuzzocrea, professore di Farmacologia e a sua volta figlio di un ex rettore dell'ateneo siciliano, è finito nella bufera in seguito ad un esposto presentato in Procura, alla Corte dei conti e all'Anac dal segretario della Gilda Università e componente del Senato accademico, Paolo Todaro, da sempre uno dei più accaniti contestatori di Cuzzocrea. Repubblica, che ha anticipato la notizia, parla di una cifra pari a 2.217.844 euro, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023. Si tratta di soldi che sarebbero stati spesi per materiali, attività di ricerca e di laboratorio, giornali e riviste, manutenzione ordinaria e riparazioni di attrezzature, carta, cancelleria, stampanti, missioni, trasferte, servizi di rappresentanza, quote di associazioni e altro ancora, tra cui «servizi non altrimenti classificabili» che secondo Todaro potrebbero rappresentare qualsiasi tipologia di spesa. Una media, stando a quanto riportato nell'esposto, di oltre 40mila euro al mese, equivalenti a 1.920,21 euro al giorno, esclusi i sabati e le domeniche. Una cifra che nel 2022 sarebbe arrivata a toccare quasi 70mila euro di rimborsi mensili, per un totale di oltre 828mila euro.

Il rettore ha parlato di una nota «raffazzonata», piena di imprecisioni ed errori: «L'unica cosa vera è che faccio ricerca e che ho pubblicato in cinque anni 261 lavori».

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