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"Riportare le imprese in Italia" Ecco la ricetta degli azzurri

L'ultima battaglia di Forza Italia è il reshoring: «Non scappano solo i cervelli, ma anche gli imprenditori»

"Riportare le imprese in Italia" Ecco la ricetta degli azzurri

Forza Italia dice no all'accelerazione sul decreto dignità voluto dalla maggioranza. E presenta una serie di emendamenti per cambiare radicalmente il provvedimento, dalla reintroduzione dei voucher a incentivi alle imprese perché ritornino in Italia, fino a l'uscita dalla direttiva Bolkestein. Domani, poi, darà battaglia sulla flat tax, presentando la sua proposta di legge.

«I grillini - attacca il vicecapogruppo azzurro in Senato Lucio Malan - vogliono chiudere in fretta e furia l'iter in Parlamento del decreto dignità, per impedire modifiche, compresa l'introduzione dei buoni-lavoro, chiesta da Fi e dal mondo produttivo». E Renato Schifani avverte Lega e M5s che il Senato non può limitarsi a «prendere atto di quanto fatto alla camera, soprattutto se si ricorrerà al voto di fiducia».

In una conferenza stampa a Palazzo Madama il partito di Silvio Berlusconi presenta la sua strategia legislativa sul reshoring. «Ci sono 180 miliardi di investimenti italiani all'estero in più - dice la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini - e 24 miliardi di investimenti stranieri in Italia in meno. Il dato è assolutamente sconfortante». Fi propone l'istituzione di una cabina di regia nazionale per aiutare il rientro delle aziende, la stabilizzazione degli incentivi del piano nazionale impresa 4.0 e la decontribuzione per il riuso dei siti industriali dismessi, con un fondo istituito presso la Cdp. L'obiettivo è contrastare le misure del Dl dignità sulla delocalizzazione delle imprese. Si tratta di una mozione già presentata in aula da Fi, che sarà trasformata in emendamenti al decreto. Che, ribadisce Mariastella Gelmini è basato su una cultura anti-impresa. «Si cerca di ricattare gli imprenditori - dice la capogruppo di Fi alla Camera -, minacciando la restituzione dei fondi statali se una impresa sceglie di andare all'estero. È una logica miope, che non produce risultati. Bisogna semplificare, ridurre la pressione fiscale e investire sulla formazione». Per la Bernini, «c'è il pericolo che l'Italia diventi il Paese degli scappati, di quelli che fuggono: cervelli, pensionati e imprenditori. Si confonde la multilocalizzazione con la delocalizzazione». Fi è dunque pronta ad una «battaglia senza quartiere» per sostenere una pdl, dice il portavoce Giorgio Mulè, che «privilegia e spiana la strada a chi vuole investire, a chi vuole creare lavoro, a chi vuole creare sviluppo per questo Paese». E la deputata Claudia Porchietto aggiunge: «Voglio vedere che dirà il ministro Di Maio su queste proposte. Ha assicurato più volte di essere aperto a proposte migliorative, questa è la prova del nove».

Un altro emendamento di Fi al decreto dignità chiede l'uscita dalla direttiva Bolkestein delle imprese balneari e del commercio ambulante.

Domani, invece, Renato Brunetta presenterà la proposta di legge sulla flat tax. «Che è - assicura - perfettamente progressiva, ad aliquota unica al 23%, con una no tax area a 12mila euro decrescenti».

E la vicepresidente della Camera Mara Carfagna critica il ministro dell'Economia, Giovanni Tria per l'annuncio di una task force anche sulla flat tax: «È un espediente per rimandare ancora, ma serve solo volontà politica».

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