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A rischio le detrazioni delle spese sanitarie

Il Mef studia il dossier spese fiscali. Nel mirino crediti di imposta e benefici "duplicati"

A rischio le detrazioni delle spese sanitarie

Roma - Vero che nella lettera inviata dal governo alla Commissione europea - ultima versione - non c'è il taglio del welfare, ma solo i risparmi provenienti da Reddito di cittadinanza e Quota 100 (3,5 miliardi). Ma è vero anche che il welfare resta nel mirino del governo. Il ministero dell'Economia sta lavorando in particolare per individuare la duplicazione di alcune prestazioni di Welfare.

Nel groviglio delle tax expenditures, più di 500 agevolazioni che si sono stratificate nel tempo e costano nel complesso 161 miliardi, ci sono detrazioni e deduzioni che riguardano la spesa sanitaria sostenuta da cittadini presso strutture private.

Se ci sono duplicazioni nel welfare, riguardano questo tipo di agevolazioni. Forse non la deducibilità delle assicurazioni sanitarie, ma è possibile che i tagliatori di spesa prendano di mira la detrazione per spese sanitarie, spese mediche e di assistenza che sono previste anche dal servizio sanitario nazionale.

Se così fosse, sarebbe una stangata sulla classe media non da poco, se si tiene conto che gli italiani pagano di tasca propria la sanità per circa 40 miliardi. E che, fatta l'eccezione delle cure dentali e per gli acquisti di farmaci, sono in gran parte prestazioni già fornite dalla sanità pubblica.

Il meccanismo per limitare le spese fiscali potrebbe essere quello di legare al reddito le agevolazioni fiscali, aumentare la franchigia oppure rimodulare la percentuale dei benefici.

Le voci si rincorrono perché gli spazi per tagliare la spesa sono sempre più stretti, tra veti della maggioranza e regole europee rigide. Le tax expenditures non potranno che essere toccate dalla legge di Bilancio 2020. In particolare se la Lega Nord terrà duro sulla flat tax.

Al ministero dell'Economia sono stati istituiti dei tavoli per individuare i possibili risparmi. Oltre alle «spese fiscali», sulle scrivanie dei tecnici ci sono dossier sui crediti di imposta, gli affitti della pubblica amministrazione.

Tra le misure destinate ad essere ridimensionate resta anche il bonus da 80 euro di Matteo Renzi. Permetterà il recupero di quasi 10 miliardi, necessari a finanziare la flat tax di Matteo Salvini.

Progetti che riguardano il prossimo anno. Ma già la scorsa legge di Bilancio prevede dei tagli. Sono otto miliardi di euro in tre anni. Uno in programma già quest'anno, dai risparmi del reddito di cittadinanza. Il prossimo anno il sussidio fortemente voluto dal Movimento cinque stelle dovrebbe fare risparmiare circa 3 miliardi. Risparmi in vista anche da Quota 100, che alla fine potrebbe riguardare poco più di 300 mila ex lavoratori e non i 900 mila preventivati dal governo.

Anche questi sono risparmi del welfare. Dovranno andare a riduzione del deficit e non è pensabile che vengano riutilizzati per coprire altre misure. Il M5s preme per il decreto famiglia, bloccato proprio per problemi di copertura. Con la prossima legge di Bilancio i cinque stelle vorrebbero puntare sul quoziente familiare, da affiancare alla flat tax di Salvini. Ogni misura, dovrà essere coperta.

Anche tagliando lo stato sociale.

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