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Rischio terrorismo, massima allerta a Roma: più controlli e agenti nelle manifestazioni

La Questura della Capitale dà la linea. Riflettori anche sugli Europei 2020

Rischio terrorismo, massima allerta a Roma: più controlli e agenti nelle manifestazioni

Che il rischio terrorismo sia altissimo lo si apprende dal Dipartimento di Stato americano, che nei giorni scorsi ha emesso una nota destinata ai turisti statunitensi con cui avvisa che «i terroristi possono attaccare con poco o nessun preavviso, colpendo località turistiche» italiane. E invitando anche a «esercitare una maggiore cautela in Italia a causa del terrorismo».

Ma che il pericolo ci sia è confermato anche da due ordinanze emesse dalla questura di Roma e inviate ai rappresentanti di tutte le forze dell'ordine, con cui si pianifica la sicurezza nel corso delle manifestazioni pubbliche e degli eventi nella Capitale. «Anche nell'anno 2020 - si legge -, in relazione all'attuale contesto socio-politico-economico e alla situazione internazionale, con particolare riferimento alla tensione tra Usa e Iran e all'inasprimento del conflitto in Libia, nella Capitale e nella Provincia avranno luogo manifestazioni, anche di rilievo nazionale, che a seconda delle tematiche, delle modalità di svolgimento e del numero dei partecipanti, avranno un forte impatto sull'ordine e la sicurezza pubblica». Inoltre, «la Capitale nel mese di giugno sarà interessata dall'edizione itinerante degli Europei di Calcio 2020 con lo svolgimento, presso lo Stadio Olimpico, di quattro partite a cominciare dalla gara inaugurale del 12 giugno che richiameranno numerosi spettatori provenienti da tutta Europa», ma anche da incontri importanti delle autorità politiche.

Lo svolgimento delle manifestazioni «potrebbe, inoltre, costituire il pretesto per l'attuazione di azioni dirette a radicalizzare i toni delle contestazioni con la ricerca di azioni ad alta visibilità, quali blocchi stradali e ferroviari, interruzione di servizi di trasporto pubblico, occupazioni di immobili, nonché altre imprecisate iniziative dimostrative improntate all'illegalità nei confronti di obiettivi ritenuti a rischio, anche nei giorni precedenti, con conseguenti gravi ripercussioni sull'ordine e sulla sicurezza pubblica». Ma il rischio è anche un altro: «Si evidenzia - si legge ancora - l'immutato scenario internazionale e la correlata allerta terrorismo, non mitigata da segnali di distensione, che impone l'esigenza di rendere al massimo efficienti i dispositivi di prevenzione e sicurezza sul territorio della Capitale e della Provincia».

Alert arrivano anche da altri Paesi europei per la presenza di possibili lupi solitari che potrebbero approfittare del caos per compiere attentati. L'attenzione è puntata anche sull'arrivo dei migranti e l'Intelligence pare preoccupata per la riapertura dei porti da parte del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Tra i tanti che approdano in Italia, infatti, potrebbe anche arrivare qualche ex combattente dell'Isis.

Il comunicato del Dipartimento di Stato americano sul rischio terrorismo pare sia stato emesso anche per attirare l'attenzione sulla visita che il vice presidente Usa, Mike Pence, farà a Roma i prossimi 24 e 25 gennaio. Una sorta di «richiesta» alle autorità italiane di innalzare le misure di sicurezza e la vigilanza.

Già alta e ben organizzata grazie all'impegno quotidiano delle forze dell'ordine che lavorano in sinergia per evitare che accada ciò che mai vorremmo vedere.

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