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Il Risiko delle poltrone Ue

Vicino l'accordo per un patto tra popolari, liberali, socialisti e verdi. Cambiano gli equilibri: ecco i nomi in corsa per le cariche

Il Risiko delle poltrone Ue

Entra nel vivo il Risiko per le nomine dei vertici Ue. All'orizzone c'è un altro Consiglio Europeo straordinario dopo quello che si terrà tra qualche giorno. Due appuntamenti tra il 20 e il 30 di giugno per fare il punto su alleanze, ruoli e poltrone per la nuova Ue dopo il voto delle Europee. Ma il primo appuntamento decisivo è quello di oggi. I mediatori di popolari, socialisti, verdi e liberali dovrebbero annunciare un accordo per sigalre il patto di maggioranza nell'Europarlamento che andrà a declinare la prossima legislatura. Un passo propedeutico questo per il Consiglio europeo di giovedì. Le forze politiche che dovrebbero andare a comporre la maggioranza in Parlamento fanno già segnare un record storico: non sarà più un accordo a due tra popolari e socialisti ma uno a quattro. E dunque con questo nuovo quadro necessariamente cambiano gli equilibri e le nomine per i vertici Ue dovranno tenere conto di queste diverse anime all'interno della maggioranza. Il punto principale dei popolari è il mantenimento della regola dello "Spitzenkandidat". In questo caso si tratterebbe di Manfred Weber, popolare. In questo gioco di poltrone i popolari con la presidenza della Commissione lascerebbero agli altri gruppi le altre cariche.

Nelle ultime ore però potrebbe riacquistare quota il nome del francese Michel Barnier, popolare e anche francese, che ha già avuto la benedizione di Emmanuel Macron, a scapito della candidatura della danese Margrethe Vestager. Poi sullo sfondo resta ancora l'ipotesi Merkel per la presidenza del Consiglio europeo. Ma difficilmente la cancelliera lascerà Berlino per Bruxelles. I liberali puntano invece sulla presidenza del Consiglio Ue e i nomi in pole sono quelli di Mark Rutte, del belga Charles Michel e della lituana Dalia Grybaskaite, ma nel nella partita potrebbe spuntare anche quello dell’attuale leader dell’Alde Guy Verhofstadt. Intanto i gruppi hanno trovato la quadra per i capigruppo in Parlamento: il Ppe che ha nominato Manfred Weber alla presidenza, i socialisti nomineranno la spagnola Iratxe Garcia Perez, mentre i liberali potrebbero indicare nelle prossime ora come capogruppo il romeno Duncan Ciolos, che con l’appoggio di Parigi dovrebbe prevalere sugli altri due candidati, l’olandese Sophie in’t Veld e lo svedese Fredrick Federley. Pure i gruppo sovranista ha fatto le sue scelte e la poltrona di capogruppo va al leghista Marco Zanni che guiderà "Identità e democrazia". I Cinque Stelle invece navigano nella tempesta.

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