Politica

«Risultato storico Al Csm premiate anche le toghe non politicizzate»

Anna Maria Greco

Roma L'elezione dei 16 nuovi togati cambia la fisionomia del Csm che s'insedierà il 26 settembre. Vince il gruppo di Magistratura indipendente, con 5 consiglieri invece di 3 e per la prima volta in 25 anni uno della Cassazione. Il più votato è il leader di Autonomia e indipendenza, Piercamilo Davigo, ma la nuova corrente non sfonda, ha solo un altro rappresentante, un pm. Crolla il cartello di sinistra Area, da 7 a 4 togati, un pm invece di 2 e, per la prima volta in 20 anni, nessuno della Cassazione. Come Unicost, che però mantiene 5 rappresentanti.

Claudio Galoppi, togato di Mi, è una vera rivoluzione?

«Per la nostra corrente è un risultato storico, che premia la concezione di un magistrato equilibrato e sobrio, che non fa politica ma vive il suo lavoro con riserbo e indipendenza culturale. Abbiamo puntato tutto su efficienza e qualità del lavoro, per migliorare l'organizzazione giudiziaria. E questo risultato l'abbiamo avuto malgrado la scissione del 2015 della corrente di Davigo».

C'è stato un crollo delle correnti di sinistra.

«Sì, hanno subito un forte ridimensionamento e ciò dimostra che l'impostazione ideologica non paga più».

Unicost è stabile, ma ha perso il posto della Cassazione.

«Si è interrotta una tradizione ed è indicativo. Credo che abbia pagato il poco coraggio dimostrato nel seguire la linea riformista, che Mi ha scelto. La nostra corrente è stata, in questo Csm, motore di riforme molto innovative, sui criteri di selezione dei dirigenti sul merito, sull'organizzazione degli uffici, sui rapporti con la Scuola della Magistratura...»

Davigo ha vinto ma non ha trascinato AI.

«Ha avuto un successo personale, il suo gruppo però ha perso sulla base dei voti e del peso politico. È passato un pm, ma erano 4 posti per 4 correnti e non ha né giudici né cassazionisti ».

Come sarà il nuovo Csm?

«Credo che la centralità di Mi favorirà equilibrio nella gestione dell'istituzione e credibilità nei rapporti con le altre».

Mancano gli 8 laici, che saranno votati il 19 luglio.

«Sarà importante che il parlamento faccia scelte autorevoli.

Questa componente è centrale nel Csm, perché la magistratura si apra all'esterno, secondo la Carta».

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