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Rocco, dalla "puzza dei poveri" all'odore dei soldi

Quell'intervista choc alle «Iene» contro indigenti e immigrati: anche se si lavano sono diversi

Rocco,  dalla "puzza dei poveri" all'odore dei soldi

Roma Non è solo questione di soldi, ma anche di naso. Perché se sei povero, c'è poco da fare, hai un odore diverso da chi se la passa bene. Almeno così la pensa (o almeno la pensava) il grillino Rocco Casalino, portavoce del premier Conte, che prima ancora dell'audio choc con le minacce al ministro Tria e al suo staff, regalava ai suoi fan pillole di saggezza in un'intervista alle Iene che continua a rimbalzare sul web e adesso aiuta ad inquadrare il personaggio di uno che da allora ne ha fatta di strada, fino a diventare il boss della comunicazione di Palazzo Chigi con stipendio più alto del premier.

Era uscito da poco dal Grande Fratello quando, in mutande e stravaccato su un divano con i piedi in mano, Casalino rispondeva alle domande della iena Marco Berry senza filtri, con toni più da militante di estrema destra che di uno in procinto di cominciare la sua ascesa nel Movimento Cinque Stelle. «Il povero ha un odore molto più forte del ricco, più vicino a quello del nero», diceva, chiedendo all'intervistatore se avesse mai provato a portarsi a letto un romeno o uno dell'Est: «Anche se si lava o si fa dieci docce continua ad avere un odore agrodolce, non so che cavolo di odore è, però lo senti». Toni decisamente lontani dal politicamente corretto. Parlando dei migranti, poi, il portavoce del premier diceva che il «loro vero problema è quello dei meno ambienti (testuale, ndr) che vivono in zone invase dagli extracomunitari». Per concludere con il Casalino-pensiero sull'immigrazione: «Investiamo tantissimi soldi per rendere gli italiani civili e invece poi abbiamo sta gente che non ha questo tipo di preparazione di base, sta gente è tutta gente senza istruzione. Noi li stiamo facendo entrare, è un pericolo».

Dismessi gli abiti del concorrente di reality e cominciata la sua scalata al potere, Casalino ha sentito l'esigenza di spiegarlo il contenuto di quella vecchia intervista divenuto nel frattempo imbarazzante. E lo ha fatto pubblicando la sua versione dei fatti sul blog di Beppe Grillo. Una spiegazione decisamente creativa, la sua: in quell'intervista, in pratica, stava recitando. Interpretava un personaggio snob, classista, xenofobo e omofobo che gli era stato affidato dal corso di recitazione che stava frequentando. «Per sbeffeggiare l'ipocrisia di molti personaggi pubblici - spiegò - interpretai questo ruolo politicamente scorretto utilizzando lo studio fatto nel corso».

Era una finzione, dunque, o almeno così Casalino ha cercato di metterci una toppa adesso che certe affermazioni sarebbero decisamente inappropriate per il portavoce del presidente del Consiglio.

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