Politica

Rom assassini, ricercati sul web come nel Far West

Rom assassini, ricercati sul web come nel Far West

Mentre continuano le ricerche dei due (forse tre) 17enni rom, tra cui quello alla guida della Lancia che mercoledì scorso ha falciato nove passanti uccidendo una donna, la capitale ritrova il suo sindaco, Ignazio Marino, rientrato dal viaggio negli Usa. E sui social si scatena la caccia all'uomo (sbagliato).

Nonostante le assicurazioni dei suoi familiari Anthony, il nomade che sarebbe stato al volante, non si è consegnato spontaneamente alla polizia né venerdì né ieri, ed è dunque ancora irreperibile. Vane finora le ricerche meticolose della squadra mobile capitolina, tanto che la caccia all'uomo si è estesa anche alla provincia, dopo aver battuto i campi nomadi cittadini regolari e abusivi e le abitazioni «sospette», individuate in seguito agli interrogatori della 17enne arrestata (ora reclusa nel carcere minorile di Casal del Marmo) e dei familiari dei minori ricercati. Proprio la ragazza, che ha scagionato comunque il suo fidanzato Anthony, escludendo che fosse lui alla guida mercoledì, ha allargato le ricerche a un terzo minorenne che, a suo dire, si trovava a bordo della Lybra.

Con qualche giorno di ritardo, nelle polemiche seguite al tragico incidente di Boccea è intervenuto come detto anche il primo cittadino, che ieri ha fatto visita ai feriti nei vari ospedali dove sono ricoverati, augurandosi che i responsabili in fuga siano arrestati presto e puniti «nel modo più severo possibile». Criticando però i «toni disgustosi» utilizzati da «certa politica» per strumentalizzare l'evento. «Le nostre città - ha spiegato il chirurgo prestato alla politica - sono sotto un indiscutibile stress che dipende da sfide importanti del nostro tempo. Penso sia sbagliato giudicare sulla base dell'etnia, bisogna giudicare sulla base dei comportamenti». Che nello specifico, ammette Marino, sono degni di «criminali che hanno preferito uccidere piuttosto che fermarsi», in una parola «banditi». Il sindaco ha inoltre detto di essere in «continuo contatto con il prefetto perché evidentemente ci teniamo informati sulle rispettive azioni da fare», aggiungendo che tenterà di aiutare anche materialmente la famiglia della filippina 44enne uccisa, che era per i suoi «l'unica fonte di reddito». Per ora il Campidoglio pagherà il funerale e il trasporto della salma nelle Filippine, organizzato dal presidente Alitalia Luca Cordero di Montezemolo, ha spiegato il sindaco di Roma.

Che, nonostante l'abiura della condanna «per etnia», ha raccomandato di «chiudere le porte» a quanti «non rispettano la legge, vivono con atti criminali, non mandano i bambini a scuola e non hanno intenzione di integrarsi». Marino ha pure rispolverato la «rogna» dei campi rom, sostenendo di voler allontanare dai campi «chi non ha diritto di starci», per poi scaricare la responsabilità decennale dell'accoglienza dei Rom alla capitolina contro il suo predecessore, Gianni Alemanno.

Intanto, a testimoniare il clima rovente nella capitale in seguito all'incidente - al di là delle polemiche politiche - ieri su Facebook e Twitter sono saltati fuori appelli social a condividere «false» foto segnaletiche dei ricercati, sotto l'indicazione «questi sono gli zingari autori dell'incidente a Roma nel quartiere Aurelio». Nei commenti a post e tweet c'è chi invita chiunque li veda a chiamare la polizia oppure, esplicitamente, a investirli: «Se qualcuno li ha a tiro... be', i freni mica funzionano sempre».

La questura di Roma però ha subito smentito che i due ragazzi raffigurati nelle fotografie siano davvero i fuggiaschi, e d'altra parte almeno una delle due immagini, che l'appello sostiene risalire a «pochi giorni fa», è invece datata luglio 2012.

Commenti