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Roma schierata contro Ankara Ma ha due generali in Turchia

Gaetano Zauner è subentrato ad Antonio Vittiglio a Istanbul. Il contingente italiano sotto l'egida della Nato

Roma schierata contro Ankara Ma ha due generali in Turchia

I l generale Gaetano Zauner è immortalato in una foto plastica del 3 ottobre, sei giorni prima dell'invasione del sultano Erdogan della Siria, al fianco del suo comandante turco, Kemal Yeni. L'immagine è stata scattata ad Istanbul nel comando della Forza di dispiegamento rapida della Nato, che si basa sul 3° corpo d'armata turco. Non a caso attorno ai due alti ufficiali c'è una bandierina dell'Alleanza atlantica, il vessillo nazionale e gli stendardi militari della storica unità turca, che comprende grande unità corazzate e meccanizzate.

Il Pd manifesta davanti il consolato turco di Milano contro il massacro dei curdi, ma forse il ministro della Difesa dello stesso partito, Lorenzo Guerini, dovrebbe spiegare all'opinione pubblica la presenza militare italiana in Turchia sotto il cappello Nato. Non lo fa neppure con il Giornale, che ha inviato precise domande alla segreteria del ministro e allo Stato maggiore senza ottenere una sola risposta.

Il governo propone il blocco tardivo e inutile della vendita delle armi della Turchia. La senatrice M5S Marinella Pacifico condanna «la violenza con cui l'esercito di Erdogan, arbitrariamente, invade un paese sovrano» paragonandola all'«avanzata della Wehrmacht tedesca nel corridoio di Danzica nel 1939». In realtà, però, i generali italiani, in nome dell'Alleanza atlantica, sono pappa e ciccia con quelli turchi.

In questi giorni di guerra suonano paradossali le frasi pronunciate in febbraio dal generale Massimiliano Del Casale, presidente del Centro alti studi della Difesa, in visita ad Istanbul proprio al comando turco della Nato del corpo di dispiegamento rapido. L'alto ufficiale rivolgendosi allo staff italiano, presso la sede del 3° corpo d'armata turco dichiarava: «Il vostro lavoro è importantissimo perchè portate un pezzo di Italia in un altro paese e siete ambasciatori del nostro modo di operare per la sicurezza dando nel contempo lustro alle Forze Armate in un contesto sia multinazionale che multietnico». Peccato che i commilitoni turchi pochi mesi dopo hanno invaso la Siria e massacrato i curdi.

Nel quartier generale di Istanbul l'Italia ricopre dallo scorso anno l'incarico di vicecomandante. Fino a settembre era il generale di divisione Antonio Vittiglio immortalato da diverse fotografie con il comandate turco, generale Yeni, in rapporti estremamente cordiali e pure conviviali con tanto di taglio di torte. Dai primi di ottobre è subentrato il generale Gaetano Zauner, che ha a sua disposizione uno staff di militari italiani che lavorano spalla a spalla con i turchi e personale Nato di Albania, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia, Romania, Spagna e Stati Uniti. In tutto 400 uomini, ma la Difesa italiana non ha voluto fornire il numero, anche approssimativo, dei nostri militari. Il Corpo di dispiegamento rapido può venire utilizzato in qualsiasi angolo del mondo per una vasta gamma di operazioni comprese le missioni di pace.

In Turchia personale italiano è impegnato anche nel comando Nato di Izmir. Fino a febbraio il generale Paolo Ruggiero ricopriva l'incarico di vice comandante. Al momento del commiato ha dichiarato: «Ringrazio la nazione ospitante (la Turchia, ndr) per il continuo e molto apprezzato supporto, sia al quartier generale che alle nostre famiglie che vivono in questa bellissima città di Izmir». In Turchia fra il comando di Istanbul e Izmir abbiamo qualche decina di uomini, ma nel sud ovest del paese c'è ancora una batteria anti missili italiana con 130 militari anche se è previsto il ritiro. Ironia della sorte dovrebbe fermare lanci ostili dalla Siria.

E nonostante le proteste del governo contro il massacro dei curdi ospitiamo da anni in Italia ufficiali delle forze armate turche in vari corsi.

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