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Roma, il Tar blocca l'ordinanza «anti-botti» e fissa l'udienza 25 giorni dopo Capodanno

Procedura errata: il divieto avrebbe dovuto essere emanato dalla prefettura

Francesca Angeli

Roma Il Tar blocca l'ordinanza di Virginia Raggi che vietava i fuochi d'artificio per la notte di Capodanno. La sospensione decisa dai giudici amministrativi con decreto cautelare urgente concede di fatto il via libera a giochi pirotecnici, botti e petardi anche a Roma, visto che la discussione in sede collegiale si svolgerà il 25 gennaio e dunque qualsiasi sia la decisione il Capodanno sarà già superato.

Il ricorso è stato presentato dall'associazione pirotecnica italiana che tramite l'avvocato Marcello Giuseppe Feola ha depositato un ricorso al Tar Roma per ottenere la revoca dell'ordinanza numero 145 emessa il 22 dicembre che disponeva dal 29 dicembre fino al 1° gennaio 2017 «il divieto assoluto su tutto il territorio comunale» per tutti i materiali esplodenti. Nel ricorso si faceva notare che il divieto dell'ordinanza finiva per incentivare «paradossalmente l'utilizzo dei fuochi illegali». Probabilmente i giudici hanno rilevato un errore di tipo formale perché il divieto sui fuochi entra in una sfera di sicurezza e ordine pubblico e quindi avrebbe dovuto essere emanato dal Viminale, ovvero dal prefetto, e non dal Comune.

Ma i fuochi d'artificio non sono certo la grana più pesante per la Raggi. Il Campidoglio affoga nei debiti ma intanto assume nuovi dirigenti mentre non si riesce neppure a risolvere la malagestione dei canili dopo che l'Anac, l'autorità anticorruzione, ha bloccato l'ipotesi di nuove proroghe agli attuali responsabili ai quali negli anni era stata affidata la gestione senza indire alcuna gara pubblica.

Nonostante la disastrosa situazione economica del comune e soprattutto la bocciatura del Bilanciostilato dall'assessore Andrea Mazzillo da parte dei revisori dei conti (Oref) la giunta Raggi ha deliberato pochi giorni fa una nuova infornata di assunzioni di dirigenti. La denuncia arriva da Fabrizio Ghera, il capogruppo di Fdi-An al Comune. «Alla faccia della crisi delle casse capitoline proseguono le infornate in Campidoglio - attacca Ghera - Dopo le ultime new entry, il super consulente per i rom, una cancelliera e un responsabile delle relazioni esterne, scopriamo che sono in arrivo altri 26 manager per un costo di oltre 3 milioni di euro l'anno». E pensare che in Comune sono già in forze ben 187 dirigenti di ruolo e altri dieci prestati da altre amministrazioni. Non solo. Ghera sottolinea pure che Franco Middei, dirigente Atac licenziato lo scorso febbraio è stato recuperato come «capo del settore acquisti dell'azienda di trasporto pubblico». Insomma i grillini si professano anticasta ma intanto ne ingrossano le file. «Qui siamo addirittura alla Prima Repubblica - prosegue Ghera - Si tratta di un reintegro-promozione con oltre 200mila euro che spetterebbero al dirigente». Sulla questione dei debiti e del Bilancio bocciato la Raggi si difende scaricando la responsabilità sulle precedenti amministrazioni ricordando che hanno lasciato «oltre 200 milioni di euro di debiti frutto di contenziosi, procedure di somma urgenza e altre scorrette prassi amministrative che i vecchi partiti hanno allegramente portato avanti negli anni, incuranti del conto che avrebbero poi pagato i cittadini romani». La Raggi ricorda pure che «la questione dei debiti fuori bilancio ha rappresentato uno degli elementi del parere non favorevole dell'Oref». Dunque il sindaco conferma che la giunta proseguirà i lavori ininterrottamente fino al 31 dicembre «per riconoscere il maggior numero possibile di debiti».

La mezzanotte del 31è il termine ultimo per utilizzare l'allargamento del patto di stabilità per 137 milioni di euro concesso dal ministero dell'Economia per liquidare i debiti fuori bilancio.

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