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La Romagna e il referendum per l'indipendenza amministrativa

La Romagna dunque sarebbe pronta a chiedere un referendum con la Lega Nord per ottenere un passo decisivo verso l'indipendenza dall'Emilia

La Romagna e il referendum per l'indipendenza amministrativa

"Oggi inizia il percorso che porterà l’Emilia e la Romagna a trattenere il proprio residuo fiscale, il secondo in Italia dopo la Lombardia e il Veneto, a favore dei propri territori": così Jacopo Morrone, segretario nazionale della Lega Nord Romagna, annuncia in una nota di aver dato l’autorizzazione, dopo le anticipazioni di ieri di Gianluca Pini, al deposito di un primo atto formale per la richiesta di referendum per l’autonomia fiscale regionale e di uno per l’indipendenza amministrativa della Romagna. "Oggi abbiamo recapitato un messaggio chiaro al Pd e al Presidente Bonaccini- conclude Morrone - o si faranno i referendum su una vera autonomia fiscale e sulla richiesta di indipendenza della Romagna o è pronto l’avviso di sfratto...". La Romagna dunque sarebbe pronta a chiedere un referendum con la Lega Nord per ottenere un passo decisivo verso l'indipendenza dall'Emilia. E a Morrone ha risposto Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna: "Se fossi un cittadino lombardo o veneto, il 22 ottobre voterei sì al referendum consultivo, perchè il quesito chiede di dire se si vuole più autonomia. Ma all’indomani bisognerebbe chiedersi quale autonomia". Bonaccini però ha ribadito la sua contrarietà all’aumento delle Regioni a statuto speciale e all’uso dello strumento referendario consultivo regionale: "Quei 20 milioni che costerebbe il referendum, che di per sè non cambia nulla, preferisco continuare a spenderli nelle politiche attive del lavoro e nell’attrattiva per le imprese. Più autonomia si può e si deve negoziare con il governo e il Parlamento nazionale, chiedere di istituire un fondo per investimenti per le Regioni che riusciranno a ottenere maggiore autonomia.

E io sono fiducioso che ce la si possa fare".

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