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Romano Prodi: "Sui migranti abbiamo fatto la figura del Paese che non conta nulla"

L'ex premier contro il governo: "Finchè il problema era italiano non se n’è curato nessuno. Abbiamo fatto la figura del paese che non conta nulla"

Romano Prodi: "Sui migranti abbiamo fatto la figura del Paese che non conta nulla"

"Oggettivamente siamo stati lasciati soli. Finchè il problema era italiano non se n’è curato nessuno. Abbiamo fatto la figura del paese che non conta nulla". Lo dice Romano Prodi Sul caso migranti in un’intervista in onda questa sera a Piazzapulita su La7.
Il professore sottolinea come in Italia il fronte del no all’immigrazione cresca a causa della "paura degli estranei" e dell’isolamento subìto in Europa. Quindi conferma i propri timori sulla salute dell’Europa, che aveva già dichiarato "terribile": "Come faccio a dire diversamente?", afferma Prodi. "C’è stato un momento in cui la Merkel ha mandato un messaggio nuovo, poi si è un pò ritirata perchè i profughi erano troppi. Ora c’è questo scoppio di follie delle barriere fra paesi europei. Noi concepiamo un’unione fra i paesi e poi costruiamo i muri fra i paesi stessi.

È una crisi profonda, non una crisi su un problemino, è una crisi sul fatto di lasciar libera la circolazione delle persone, sui fatti fondamentali dell’Unione Europea". Intanto L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, e il responsabile dell’ufficio di vigilanza della Commissione sull’operato delle agenzie di rating, Neomisio Susi: sono i quattro testi che il pm di Trani, Michele Ruggiero, ha indicato per l’udienza del 19 novembre prossimo nel processo contro manager e analisti di S&P. Ruggiero ha anche nominato Maria Cannata, direttore generale del Tesoro responsabile del debito pubblico, in caso di indisponibilità di uno dei precedenti testi.

Gli altri testi, tra cui l’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, sono stati indicati per la successiva udienza fissata per il 10 dicembre.

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