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La rottura di Fratelli d'Italia: "Noi corriamo con la Meloni"

Il partito vota all'unanimità per la sfida al Campidoglio dell'ex ministro: oggi alle 12 scioglierà le riserve in un incontro pubblico al Pantheon. Si tratta per una mediazione in extremis, ma nessuno vuole cedere

La rottura di Fratelli d'Italia: "Noi corriamo con la Meloni"

Giorgia è in campo e l'ora delle scelte, forse, irrevocabili è suonata. Forse, perché la notte è lunga, la cautela è doverosa, «il canale di comunicazione è ancora aperto» e un accordo in extremis è sempre possibile. Ma insomma, intanto la Meloni si prepara a correre: l'ufficio di presidenza di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, si legge in un comunicato, «all'unanimità si è detto favorevole» alla sua candidatura a sindaco di Roma. Oggi alle 12 al Pantheon la scelta. «Il presidente di Fdi comunicherà domani (oggi, ndr) la sua decisione definitiva dopo aver sentito gli alleati del centrodestra».Prima dell'annuncio, previsto per il pomeriggio, Giorgia ha deciso di prendere tempo. Vuole parlare con Silvio Berlusconi, sapere se Guido Bertolaso verrà ritirato o se il Cavaliere terrà il punto. Capire se, nel caso, sarà la candidata di tutta la coalizione o soltanto del fronte lepenista Fdi-Lega, come ha ribadito ieri sera Matteo Salvini a Ballarò. Senza un'intesa, l'area di centrodestra schiererà infatti un nutrito plotone di aspiranti al soglio, tutti divisi e quindi destinati alla sconfitta: la Meloni, Bertolaso, Alfio Marchini, Francesco Storace. E, all'estrema destra, Simone Di Stefano di CasaPound e Alfredo Iorio per Msi, Fiamma nazionale e Forza Nuova.A metà tra lotta per la supremazia politica e lo psicodramma, a cavallo tra la crisi di nervi e il laboratorio politico, il tormentone di Giorgia durerà ancora poche ore. Che succederà stanotte? Qualcuno farà un passo indietro? Nonostante lo scontro, i petti gonfiati e le mascelle volitive digrignate, la trattativa sotterranea continua. Certo, bisogna capire se ci sono dei margini negoziali, perché l'imbuto è stretto e la candidature della Meloni sembra tanto una pistola sul tavolo. I Fratelli d'Italia sperano che sia proprio Bertolaso a togliere tutti d'impaccio, uscendo dalla corsa: in questa maniera, sostengono, la colazione resterà unità e nessun leader sarà costretto a fare retromarcia. Ma, dopo tutto quello che si sono detti, andrà davvero a finire così, a tarallucci e vino e volemose bene?E comunque vada, qualunque sarà la soluzione escogitata, sul terreno resteranno tensione, astio, sospetti e parecchi cocci per una candidatura, offerta, sospesa, ritirata e poi riproposta e forse anche un po' subita, frutto degli eventi e della stessa polemica sulla figura della mamma-sindaco. La Meloni, inizialmente in ballo il Campidoglio, si era sfilata dalla corsa dopo l'annuncio della sua gravidanza durante il Family Day a Roma, proprio perché era in attesa di un figlio. Poi è stato proprio il suo pancione ad accendere gli animi. Bertolaso, scelto durante un vertice di coalizione e sostenuto inizialmente dall'intero centrodestra, a un certo momento si è trovato appoggiato dalla sola Forza Italia. Un ticket con Giorgia? No, ha risposto l'altro giorno, «deve fare la mamma». E lei ha replicato con durezza: «Io non voglio polemizzare. Dico solamente con garbo e orgoglio a Guido che sarò mamma comunque e spero di essere un'ottima mamma, come lo sono tutte quelle donne che tra mille difficoltà e spesso in condizioni molto più difficili della mia riescono a conciliare impegni professionali e maternità».A questo punto, sostengono a Fdi, dopo la mobilitazione trasversale in suo favore, Giorgia è quasi «costretta» a restare in pista. Anche se per il Cavaliere «è chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile come amministrare Roma».

Oggi si riparleranno, ognuno convinto che l'altro alla fine cederà.

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