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Rousseau, plebiscito farsa. Vince il Sì ma la base si divide

Favorevole il 79,3%. Sui social gli insulti dei contrari. Di Maio sfotte Salvini e promette: "Faremo cose giuste"

Rousseau, plebiscito farsa. Vince il Sì ma la base si divide

Il plebiscito si percepiva nell'aria già nel pomeriggio, a differenza delle dichiarazioni prudenti della mattinata. Ed ennesimo voto bulgaro è stato. Poco dopo le 19 e 20 le agenzie battono il via libera della piattaforma Rousseau al nuovo governo col Pd. «Sì passa con il 79,3%, No al 20,7%», dopo qualche secondo arriva l'annuncio da parte del Blog delle Stelle: «Sì 63mila e 146 voti, No 16mila e 488 voti» per 79mila 634 iscritti che hanno espresso la propria preferenza. Dall'Associazione Rousseau non nascondono la soddisfazione per il «record mondiale». «Nel corso di questa votazione si è segnato un nuovo record nella storia di Rousseau», ha ribadito il Blog. La celebrazione è proseguita così: «È un record mondiale di partecipazione a una votazione politica online in un solo giorno».

Pronta è stata la giustificazione dei numerosi problemi di accesso alla piattaforma: «L'elevato afflusso di utenti sul sistema, in queste prime fasi, ha generato una coda di richieste che ha causato piccoli rallentamenti nell'ordine dei 10 secondi». Quindi la specificazione sul pericolo hacker: «Non è stato rilevato nessun attacco informatico diretto alla piattaforma Rousseau. Sono invece stati rilevati tentativi di attacchi nella giornata di venerdì 30 agosto 2019 che, tuttavia, il sistema ha respinto immediatamente». Contestualmente, Di Maio si è presentato in conferenza stampa alla Camera: «Abbiamo ampiamente superato i record oggi e siamo contenti. Abbiamo implementato il sistema, grazie a Casaleggio». Gli ha fatto eco Davide Casaleggio da Milano: «Sono molto contento di questa giornata, è una giornata in cui si è dimostrato che i cittadini possono partecipare attivamente al futuro di una comunità». Il capo politico ha anche toccato altri temi: «Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che farà le cose giuste». Di Maio ha ringraziato anche Beppe Grillo e ha attaccato Matteo Salvini: «Abbiamo messo una toppa al gesto irresponsabile di Salvini». Poi si è rivolto direttamente a lui: «Potevi esserci tu al governo, hai deciso di metterti da parte». Di Maio ha ribadito la sua amicizia con il premier Conte, ha parlato di «crisi non risolta nelle segrete stanze» e ha assicurato: «Il passo indietro sul vicepremier per me è motivo di orgoglio, tutti i 20 punti che avevo chiesto sono nel programma». E sul taglio dei parlamentari: «Mancano due ore per una riforma storica».

Ma la giornata è stata comunque contraddistinta dalle polemiche. Molti iscritti si sono lamentati per la mancata richiesta dell'sms di conferma dell'identità dopo l'espressione della preferenza. La senatrice Elena Fattori su Facebook ha scritto, pubblicando l'immagine di un rettangolo nero: «Questa è la simpatica schermata della piattaforma Rousseau da stamattina quando cerco di votare». Tanti i casi di attivisti e parlamentari espulsi dal M5s che hanno potuto comunque votare per il nuovo governo, tra di loro la deputata Veronica Giannone. E sono continuate per tutta la giornata le pressioni sulle chat da parte dei parlamentari, schierati per l'una o l'altra opzione. Un deputato ha scritto di votare sì «perché se andiamo a elezioni perdiamo». Un altro, per il no, ha commentato: «Secondo me è un disastro, non è chiaro quello che stiamo facendo».

Mentre sia sui social di Di Maio, sia sul Blog delle Stelle non sono mancati gli insulti da parte di chi non voleva il governo con il Pd.

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