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Russia, Cina e America alle "Guerre Stellari": missili puntati sui satelliti

Una nuova minaccia dopo l'atomica di Kim: «I prossimi obiettivi militari sono nello spazio»

Russia, Cina e America alle "Guerre Stellari": missili puntati sui satelliti

Cina, Corea del Nord, Russia e Stati Uniti si stanno preparando alle guerre stellari. E nel frattempo si rischia una nuova escalation con le incerte sanzioni al regime di Pyongyang che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu doveva votare nella notte. Il dittatore Kim Jong-un ha fatto sapere che se ci sarà una risoluzione per punirlo dell'ennesimo esperimento nucleare «la rappresaglia» è già pronta e «infliggerà agli Stati Uniti il più grande dolore e sofferenza che abbia provato nella storia».

Ma i venti di guerra non soffiano solo sulla Terra. Un'altra temibile sfida è un conflitto combattuto nello spazio per far fuori i satelliti militari, Gps e di comunicazione «accecando» il nemico. Missili, squadriglie di caccia bombardieri, grandi unità di manovra composte da carri armati, artiglieria e fanteria andrebbero in tilt. La Corea del Nord si prepara da anni a scenari del genere e ha già condotto operazioni offensive facendo saltare il sistema Gps nella regione. Grazie ad un particolare jamming, gli impulsi elettronici che inibiscono ai satelliti di operare, i militari di Pyongyang «sono in grado di confondere le operazioni militari Usa e danneggiare il sistema di guida satellitare delle armi americane» come missili o bombe d'aereo di precisione, denuncia un rapporto del National Institute for Public Policy. Il centro studi di Washington specializzato in sicurezza e difesa sottolinea che i nord coreani potrebbero collaborare con gli iraniani nel mettere in piedi un arsenale da guerre stellari.

I più forti in un conflitto nello spazio sono i cinesi, che hanno sviluppato dei missili anti satellite su batterie terrestri, ma pure sistemi d'attacco nello spazio. Pechino prevede addirittura di utilizzare armi nucleari tattiche da far esplodere oltre la stratosfera. Secondo Steve Lambakis, l'esperto militare che ha stilato il rapporto, le grandi potenze stanno preparando un nuovo arsenale per le guerre stellari «come armi robotiche piazzate su navette spaziali, sistemi laser e satelliti esplosivi».

Gli Stati Uniti hanno circa 500 satelliti per usi militari e civili, in gran parte indifesi. La Cina ne ha mandati in orbita 140 e la Russia 130. Il Pentagono è convinto che le future guerre stellari «saranno intense e si concentreranno sulle manovre di satelliti che ostacoleranno le operazioni di altri satelliti, sul jamming orbitale e l'uso di fasci laser dalla Terra per distruggere i sensori». Sembra fantascienza, ma i cinesi si sono già avvicinati alla Stazione spaziale orbitale internazionale con un satellite killer allarmando la Nasa. I russi non stanno a guardare e investono su missili spaziali oltre che in armi cibernetiche per attacchi informatici, che possono concentrarsi pure sulle stazioni riceventi dei satelliti sulla Terra.

Non è fantascienza e basterebbe una scintilla nordcoreana per far scoppiare le guerre stellari. La scorsa notte alle 22 italiane il Consiglio di sicurezza dell'Onu doveva decidere se colpire o meno il regime di Pyongyang con nuovo sanzioni. Il presidente russo Vladimir Putin ha sentito al telefono la cancelliera tedesca Angela Merkel, ribadendo che «la soluzione di questa crisi è possibile esclusivamente tramite strumenti politici e diplomatici e l'avvio di negoziati fra tutte le parti coinvolte». La Cina, al contrario, sembrava d'accordo per un'«ulteriore risposta» da parte dell'Onu alle provocazioni di Pyongyang. La Corea del nord ha minacciato di «infliggere dolori e sofferenze senza precedenti» agli Usa.

E il mondo rimane ancora una volta con il fiato sospeso.

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