Cronache

La salute si paga doppio Cresce la spesa privata salasso da 34,9 miliardi

La sola Lombardia sborsa ben 7,8 miliardi E molti rinunciano alle cure troppo costose

La salute si paga doppio Cresce la spesa privata salasso da 34,9 miliardi

Roma - Salute sempre più cara. Tanto che molti italiani devono rinunciare a curarsi per motivi economici. La spesa sanitaria lievita inesorabilmente sia per i privati cittadini sia per le casse pubbliche. Casse che comunque vengono foraggiate dai soldi degli stessi cittadini che dunque pagano due volte e spesso per avere prestazioni insoddisfacenti.

Nel periodo che va dal 2001 al 2014, la spesa sanitaria privata pro capite è cresciuta di oltre 100 euro, passando da 449 a 553 euro. E ora i dati della Corte dei Conti rielaborati da Adnkronos mostrano che nel 2015 si deve registrare un ulteriore aggravio per le tasche degli italiani. La spesa sanitaria privata è salita in media a 574 euro a persona. A spendere di più sono i valdostani e all'estremo opposto ci sono i Campani: 799 euro contro 304 euro ovvero il 162,6 per cento in più per i primi. Se si guarda alle macroaree si evidenzia come i cittadini del Nord nel 2015 abbiano speso complessivamente 19,7 miliardi di euro ovvero più della metà del totale, il 56,5. Nelle regioni del centro la spesa è stata di 6,8 miliardi, pari al 19,5 mentre il Sud ha sborsato in tutto 8,4 miliardi, il 24 per cento. Si arriva così ad un totale di 34,9 miliardi.

Se la spesa media pro capite è di 574 euro quella registrata per le regioni del settentrione sale a 724 euro al Nord-Ovest e 688 euro al Nord-Est. Si scende sotto la media in Centro, 564 euro pro capite e nel Sud 400 euro. Considerando le singole regioni la spesa pro capite più alta si registra in Valle d'Aosta, 799 euro, seguita dalla Lombardia, 782 euro e dal Trentino 764 euro. Gli abitanti della Lombardia, più popolosa, da soli sborsano 7,8 miliardi, ovvero il 22,4 del totale. In Val D'Aosta la somma totale sborsata è 102 milioni e per il Trentino 808 milioni. In Emilia Romagna i cittadini spendono per la loro salute di tasca propria 697 euro con un totale di esborso per la regione di 3,1 miliardi. In Veneto le uscite per la sanità privata ammontano a 693 euro a persona e 3,4 miliardi totali. In Piemonte 645 euro a testa 2,8 miliardi in tutto. Seguono Toscana 597 euro a testa e 6,8 miliardi come regione; Lazio 592 euro, e 3,5 miliardi; Liguria, 569 e 901 milioni; Friuli Venezia Giulia 567 euro e 676 milioni in tutto. Tutte le altre regioni che si collocano al di sotto della media nazionale appartengono al Sud o al Centro. Puglia, 513 euro e 2,1 miliardi; Abruzzo, 474 euro e 631 milioni; Marche, 456 euro e 707 milioni; Umbria 433 euro e 2,2 miliardi; Sicilia 422 euro e 2,1 miliardi; Basilicata 416 e 240 milioni; Molise, 394 euro e 123 milioni; Calabria, 377 euro e 745 milioni; Sardegna, 354 euro e 589 milioni; Campania, 304 euro e 1,8 mld.

A questi dati si affiancano quelli rilevati per il 2016 dall'Istituto Demoskopika che evidenziano come siano saliti a quasi 11 milioni gli italiani che hanno dovuto rinunciare a curarsi per motivi economici. Troppo lunghe le liste di attesa nelle regioni di residenza e troppo caro il viaggio verso un'altra regione dove il sistema sanitario pubblico è più efficiente. Dunque nello scorso anno quasi una famiglia su due ha rinunciato a fare un esame ritenuto necessario o delle analisi o ancora una visita specialistica.

In particolare, il Censis rileva che a soffrire questa situazione sono 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di giovani sotto i 35 anni.

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