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Salvini bacia il rosario in piazza. Ma Berlusconi: "Non si usa per i voti"

Berlusconi critica il gesto del ministro degli Interni che nel corso di un comizio a Milano ha baciato il rosario

Salvini bacia il rosario in piazza. Ma Berlusconi: "Non si usa per i voti"

L'ex premier Silvio Berlusconi punge il leader della Lega, Matteo Salvini dopo il comizio in piazza Duomo in cui il ministro degli Interni ha parlato tenendo un rosario tra le mani. Il leader azzurro, intervenendo ai microfoni di Orario Continuato su Telelombardia, esprime la sua posizione sul gesto del leader del Carroccio: "Non posso che condividere le critiche della Chiesa al leader della Lega Matteo Salvini, perchè non si può usare il rosario per i propri interessi".

Una posizione chiara quella dell'ex premier che di fatto non accetta il gesto del titolare del Viminale: "Il rosario è un simbolo della nostra Chiesa e del nostro amore per Dio e non può essere usato in una campagna elettorale per chiedere voti al proprio partito". Il gesto del vicepremier ha raccolto parecchie critiche soprattutto dagli ambienti cattolici. Dure le parole del vescovo di Mazara del Vallo, Monsignor Mogavero: "È ora di finirla. Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un sempre più arrogante ministro della Repubblica. Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico. Chi è con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell’amore".

Infine non va dimenticato in questo quadro le critiche anche da parte del vescovo di Noto, Monsignor Antonio Staglianò, all'Adnkronos: "L'accoglienza dei migranti è la via obbligata del Vangelo. Sono esseri umani, nostri fratelli. Dire il Vangelo oggi con i fatti significa accogliere queste persone. E il ministro Salvini non può non registrare la disponibilità che i vescovi italiani hanno espresso. Mente chi dice che la nostra è una presa di posizione solo a parole, abbiamo aperto i nostri conventi, le nostre case, le nostre strutture". Insomma è sempre più scontro tra il Vaticano e il Viminale.

Un altro terreno di battaglia dopo quello aperto da Salvini con i magistrati per lo sbarco dei migranti dalla Sea Watch.

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