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Salvini incita alla rivolta: "Ribellatevi"

"Imitiamo i cittadini di Goro". Polemica sul cartello anti-immigrati in chiesa

Salvini incita alla rivolta: "Ribellatevi"

Milano - Come a Goro. Matteo Salvini invita i milanesi a dire «basta» ai migranti. Il segretario della Lega, alla manifestazione contro l'apertura della caserma Montello ai profughi, che sarà operativa dal 1° novembre, usa toni forti: «Invitiamo sindaci e città a ribellarsi in maniera pacifica ma a ribellarsi. La misura è colma: a Goro hanno vinto i cittadini non i partiti, bisogna vedere cosa fanno i milanesi». Non solo, Salvini chiama alla «disubbidienza» anche le forze dell'ordine: «Aspetto il giorno in cui ci daranno una mano. Sono stufi di portare in casa quelli che poi devono inseguire. Obbedire è giusto, disobbedire a ordini sbagliati è altrettanto giusto». A Gorino, intanto, l'Arcidiocesi di Ferrara si dissocia dal cartello apparso nella chiesa di Gorino Ferraese dove si leggono queste parole: «Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Irak con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?».

Un'emergenza, quella dei richiedenti asilo, confermata anche dai dati. Due profughi su tre risultano clandestini. «Dati agghiaccianti» li definisce l'assessore regionale Simona Bordonali, che sul tema dell'immigrazione, da leghista, ha ingaggiato una battaglia col governo. Nei primi dieci mesi dell'anno, in Lombardia sono state esaminate 8.006 domande inoltrate dai migranti. E i risultati (aggiornati al 7 ottobre) sono impietosi. L'esito delle richieste d'asilo esaminate dalle commissioni prefettizie dell'intera regione dice che i rifugiati risultano il 7% del totale, che corrisponde a 559 persone. Poco più di mille (2.235) invece, vengono riconosciuti come aventi diritto alla protezione sussidiaria (sono il 14%) o umanitaria (un altro 14%). Siamo al 35% in tutto. Al contrario, al 61% del totale (4.876 persone) non viene riconosciuta alcuna tutela, mentre 329 individui risultano «irreperibili (Bordonali li chiama «fantasmi»). Sommati arrivano a 5.205 persone. «Sono dati agghiaccianti che testimoniano come il governo Renzi sia entrato in un vortice da cui non riesce più a uscire» ha commentato l'assessore, cui il presidente Roberto Maroni ha affidato deleghe importanti come Sicurezza e Immigrazione.

Il dato nazionale e lombardo è ormai consolidato oltre la soglia del 60%. Il record spetta a Brescia, dove si arriva addirittura al 75% tra non riconosciuti e irreperibili. A Milano i rigetti si fermano - per così dire - al 57%. La commissione del capoluogo ha esaminato 5.458 domande. E quelle con esito positivo sono il 39%. Un dato leggermente più alto del totale lombardo che però sconta un fenomeno peculiare, condiviso solo con Como: «Migliaia di persone - spiega Bordonali - bivaccano in stazione Centrale a Milano e nelle zone di confine, che non hanno nemmeno fatto richiesta di asilo politico.

Sarebbe interessante sapere quanti di questi individui sono stati rimpatriati, ma temo che la risposta sia peggiore del dubbio».

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