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Lo sfogo di Salvini: "Pd e 5 Stelle vigliacchi. Ma sono stato ingenuo"

Matteo Salvini si sfoga in un'intervista a Libero: "Pd e 5 Stelle vigliacchi, si sono messi d'accordo per non far votare gli italiani. L'unica colpa che ho è di essere stato ingenuo: ritenevo di vivere in un Paese democratico"

Lo sfogo di Salvini: "Pd e 5 Stelle vigliacchi. Ma sono stato ingenuo"

Un durissimo attacco contro Pd e Movimento 5 Stelle, "vigliacchi" che "si sono messi d'accordo per non far votare gli italiani". Ma anche una parziale autocritica, ammettendo di "essere stato ingenuo: ritenevo di vivere in un Paese democratico". Il giorno dopo l'ok della piattaforma Rousseau all'accordo di governo tra dem e pentastellati, il segretario della Lega Matteo Salvini fa il punto della situazione in un'intervista a Libero. E se da un lato sgancia il solito carico da novanta sui suoi rivali, compreso l'ex alleato Di Maio, dall'altro riconosce di avere sbagliato a dare per scontato il ritorno alle urne. Spianando la strada, con una strategia che si è rivelata fallimentare, al Conte-bis. E relegando la Lega all'opposizione dopo 14 mesi al governo con un ruolo da protagonista.

Salvini: "M5S e Pd vigliacchi"

"Vigliacchi, M5S e Pd si detestano ma si sono messi d'accordo per non far votare gli italiani. Fino a due settimane fa si insultavano furiosamente l'uno con l'altro", lo sfogo di Salvini, per il quale l'esecutivo che sta per nascere è un "governo dell'odio. Sono orgoglioso - rivendica il leader del Carroccio - di essere rimasto fuori da questo mercato delle vacche indegno". Mercato a cui hanno partecipato il Pd - "lo sapevo", spiega Salvini - e 5 Stelle, "diventati peggio della casta che hanno sempre giurato di voler combattere. I grillini ormai sono il partito delle poltrone". Il capo della Lega ammette di avere sbagliato qualcosa ("L'unica colpa che ho è di essere stato ingenuo ritenevo di vivere in un Paese democratico"), ma i veri responsabili del ribaltone sono altri.

"Torneremo presto e vinceremo"

In primis Di Maio, al quale Salvini tira una precisa stoccata: "L'unica colpa che ho è di essere stato ingenuo ritenevo di vivere in un Paese democratico". E sul futuro dei 5 Stelle dopo l'abbraccio mortale con il Pd, il ministro dell'Interno uscente non ha dubbi: "Sono morti: diventeranno una costola di Leu e della Boldrini, neppure del Pd. Che brutta fine".

Quindi giustifica così la sua decisione di staccare la spina al governo: "L'ultimo sondaggio dice che il 90% degli elettori leghisti è a favore della rottura: la mossa ha compattato il nostro popolo. Ricevo solo incoraggiamenti ad andare avanti. C'è perfino gente che mi scrive dicendo di non essere mai stata leghista ma che ora è con me e mi esorta a non mollare. La Lega - prosegue - è di gran lunga il primo partito in Italia, un elettore su tre è con me. Se fossi in crisi di consensi, ci farebbero votare. La realtà è opposta", spiega ancora Salvini, che già pensa alle prossime mosse: "Il prossimo mese si vota in Umbria, sempre che non decidano di sospendere la democrazia anche nelle Regioni, visto che dopo lo scandalo che ha travolto il Pd, la roccaforte rossa rischia di cadere". Infine la minaccia a Pd e 5 Stelle: "Spartitevi le poltrone, mettete da parte gli ultimi soldi, perché torneremo presto.

Presto vinceremo, vinceremo e vinceremo".

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