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Salvini torna in piazza: "È un governo truffa: cadrà presto in Aula"

L'iniziativa del leader: a Roma il 19 ottobre E incassa il sostegno di Orban: «Ti stimo...»

Salvini torna in piazza: "È un governo truffa: cadrà presto in Aula"

Al «furto di democrazia», all'usurpazione delle poltrone da parte di Movimento 5 stelle e Pd, il ministro dell'Interno uscente, Matteo Salvini, risponde chiamando ad adunata il popolo della Lega. Il prossimo 19 ottobre, infatti, si terrà una grande manifestazione per esprimere il dissenso contro «l'esecutivo truffa» che pur di rimanere incollato agli scranni del Parlamento nasce sotto il segno dell'inciucio.

«Una minoranza della minoranza - ha detto ieri furente il leader del partito del Carroccio nella consueta diretta Facebook -, litigiosa e sconfitta a tutte le ultime elezioni, sta cercando di rientrare dalla finestra dopo che gli italiani li hanno cacciati dalla porta e l'unico collante non sono i progetti, le idee, le infrastrutture, la scuola, la giustizia, le tasse, le riforme, ma le poltrone». Salvini si mostra arrabbiato, ma deciso ad andare avanti, soprattutto dopo aver scoperto il giochetto dell'Europa.

«Guarda caso - ha fatto sapere -, le dichiarazioni più chiare arrivano da Bruxelles e da Berlino. È un governo contro natura, fondato sull'odio e sulle poltrone, scelto a tavolino fuori dai confini italiani per far fuori Salvini». Si riferisce chiaramente all'ex commissario tedesco al bilancio Oettinger, che ieri ha specificato che Bruxelles è disposta a fare qualunque cosa per il nuovo governo e a ricompensarlo.

Un esecutivo che, però, in casa Lega si è certi andrà giù presto. La maggioranza alle Camere, infatti, non è così scontata. Si tratta di un Parlamento diviso a metà, con voti che l'esecutivo potrà letteralmente raccattare qua e là. Ma che sarà in futuro? Che sarà quando ci si dovrà confrontare sui grandi temi quali la manovra, la finanziaria, le grandi infrastrutture, l'apertura o chiusura dei porti? Un governo che nasce sotto la stella dell'odio, che ha quale unico scopo quello di annullare ciò che ha realizzato Salvini, non può avere fortuna. Di questo sono certi in casa Lega. Ecco perché lui attende e punta sulla gente, che continua a seguirlo. I sondaggi, infatti, dicono che il titolare del Viminale uscente non ha perso poi così tanti consensi, nonostante ci sia chi lo accusa di aver riconsegnato il Paese nelle mani del Pd e di quegli innegabili poteri forti che in 5 anni avevano portato a essere l'Italia il campo profughi dell'Europa.

I pentastellati, ne è certo il vicepremier, sono quelli che un tempo accusavano il Partito democratico di essere «il partito di Bibbiano, di Mafia capitale, degli inquisiti». Oggi il premier uscente ed entrante, Giuseppe Conte, ammette di aver votato proprio gli avversari. «L'avvocato dei poteri forti - dice Salvini -. Si legge Conte, si scrive Monti».

Il primo appuntamento sarà quello di Pontida i prossimi 14 e 15 settembre, poi il 21 e il 22 dello stesso mese la Lega organizzerà gazebo in tutta Italia. Quindi si passerà alla manifestazione del 19 ottobre.

Intanto, tra le sue mosse per contrastare il Conte bis, Salvini si appella anche alla piattaforma Rousseau. «Vediamo dice se il M5s chiederà ai suoi militanti dell'inciucio col Pd». Alle consultazioni con il premier incaricato, invece, andranno il deputato Claudio Durigon e la senatrice Lucia Borgonzoni. Salvini non ci pensa neanche a incontrare chi ha tradito l'Italia facendo il gioco dell'Europa, e non ci saranno nemmeno i capigruppo.

Il tutto mentre c'è chi gli esprime vicinanza. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, infatti, gli ha scritto per manifestargli «altissima stima e gratitudine».

Almeno lui con Pd e 5 stelle non ha inciuciato.

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