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Samy & Co, l'amore tra bestiole non ha confini

Mici e papere salvate da Fido: i piccoli amici si danno una zampa

Samy & Co, l'amore tra bestiole non ha confini

Il lavoro dei maschi dura dall'alba al tramonto. Quello delle madri non finisce mai. E così Samy non ha esitato un momento, quando davanti al suo muso di meticcia sono comparsi quei gattini impauriti. Venuti al mondo da poco, erano rimasti orfani. Il destino non avrebbe avuto pietà di loro se zampe misericordiose non li avessero sottratti ai pericoli ed alla fame.

La storia dei baby felini allevati da un cane ha per sfondo le scogliere di Briatico, a pochi chilometri da Vibo Valentia. Un racconto semplice, portato in cronaca dal Quotidiano del Sud: due micini smarriti accolti in grembo da Samy, la cagnolina che appena svezzati i piccoli della cucciolata fa spazio nella sua improvvisata cuccia ai nuovi arrivati, per allattarli come fossero figli suoi.

Sfatando pure una leggenda metropolitana: quella dell'avversione tra canidi e felidi. «I cani sono predatori e molti di essi considerano prede i gatti - ricordano gli etologi - ma prima d'essere cacciatore, il cane è un animale sociale». Sarà per questo che nel gennaio del 2015 Memory, una boston terrier, ha deciso di prendersi cura di quattro gattini che giacevano al freddo, nel giardino di casa in South Carolina, dall'altra parte dell'Oceano. Con naturalezza, li ha messi in fila e portati al caldo. Per coccolarli, prima. Poi, col passare dei giorni, per nutrirli. «Non era incinta, ma è riuscita ugualmente a produrre del latte - spiegavano sorpresi i veterinari - L'attenzione ai gatti bisognosi ha indotto una gravidanza». Falsa, ma provvidenziale. Quasi a ricambiare i favori tra specie, neppure un mese fa a Detroit è stata mamma gatta a prendersi cura del piccolo Bobby, chihuahua scampato all'auto che aveva appena travolto ed ucciso la genitrice. Ora vive coi suoi fratelli gatti in un rifugio della

Michigan Humane Society. Scorrazzano lieti sui prati di Montebelluna, nel trevigiano, Cloe e la sua anatra: la tenera cagnetta aveva trovato un uovo e se l'era portato appresso, tenendolo sempre al calduccio fino a che non s'era schiuso, lasciando uscire un anatroccolo. Accadeva un anno fa: da allora vivono insieme, felici e contenti. Come a Parigi la femmina di pastore tedesco che dalle parti della Ville Lumière più d'un turista ha fotografato mentre se ne andava a spasso con la papera saltata fuori dalla Senna: lui corre lei lo insegue. Ma se lei s'attarda lui l'attende, per trovare riparo dalla notte. E guai a chi gliela tocca: cuore di mamma sì, ma con artigli sempre ben affilati.

A far girare alla larga i malintenzionati basta invece solo la presenza a Koko, gorilla (metaforicamente) in gonnella, che a Woodside Hill, in California, ha ricevuto in dono dall'istruttrice due gattini. Era il regalo per il suo quarantaquattresimo compleanno, festeggiato ad ottobre. «Adesso - confermano dalla Gorilla Foundation - Koko li considera i suoi bambini. Ha deciso di adottarli».

Perché l'amore di madre non ha fine né confini.

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