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Santoro, eri meglio anti Cav

Ora è tornato su Raitre, la sua casa putativa, dopo la forzata e litigiosa convivenza su Raidue, ma il suo popolo non l'ha seguito, o l'ha seguito solo in parte

Santoro, eri meglio anti Cav

Ma ve lo ricordate quando invitava la D'Addario per infuocare la platea sulle «cene galanti» del Cavaliere? Ma ve lo ricordate quando rispondeva piccato alle telefonate in diretta del direttore generale Rai di turno che cercava di dissociarsi da quanto stava raccontando? Ma vi ricordate i teatrali «pistolotti» da martire dell'«editto bulgaro» per rivendicare la libertà di espressione, anzi di esistenza in video? Ma vi ricordate le epiche battaglie a suon di seggiole spolverate con il fazzoletto tra il suo sodale Travaglio e l'ex premier? Ma vi ricordate le notti folli e ribelli di Raiperunanotte, quando andò in onda anche se l'azienda di Stato l'aveva oscurato? Che bei tempi, che lotte, che pathos, che adrenalina, che titoloni sui giornali, che picchi di share volati alle stelle...

Eh sì, quanto ci manca quel Michele Santoro: era una notizia ogni giorno, regnava incontrastato nel mondo dei talk televisivi, smuoveva le coscienze come un tribuno, arrivava a conquistare platee immense di spettatori. Ora è tornato su Raitre, la sua casa putativa, dopo la forzata e litigiosa convivenza su Raidue, ma il suo popolo non l'ha seguito, o l'ha seguito solo in parte. L'altra sera, al debutto sulla mitica rete che fu Telekabul, ha raggiunto il 4,9 per cento di share con un milione 139mila spettatori. Risultato dignitoso per la rete e per un grande giornalista che ha deciso di continuare a raccontare il Paese nonostante i tanti anni trascorsi sulle barricate. Ma bruscolini in confronto alle medie del 20 per cento di share che collezionava ad Annozero e al 33 per cento raggiunto nella mitica puntata con il Cavaliere ospite a Servizio pubblico.

Ma, accipicchia, allora era un altro mondo, sociale, politico e televisivo. Allora era tutto bianco e nero, c'era Berlusconi il cattivo che andava combattuto senza paura e senza sosta. Invece ora il nemico d'un tempo viene riabilitato addirittura da Scalfari, da Le Monde e dall'ex direttore dell'Economist... Non si capisce più chi sono i cattivi: i 5 Stelle? i forzisti? È tutto un magma grigio... E, allora, come si fa? Chi ci ridà il tribuno acchiappa-ascolti? Chi ci riporta il battagliero eroe senza macchia? Per favore, «M», Michele torna a occuparti di Berlusconi. Ce ne sono ancora «misfatti» da scovare, da sfruculiare, da rivangare... Basta con questa storia dei nuovi linguaggi, della ricerca di un diverso modo di fare i talk, delle (ottime) inchieste sulle banche, che sconvolgono il mondo di sinistra... Per favore, rimettiti lì al centro dello studio con lo sfondo rosso e nero e le impalcature e tira fuori il fazzoletto per rispolverare la sedia dell'ex premier..

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