Politica

Sassoli esorta l'Ue: "Rivedere Dublino. Meno soldi a chi non apre le sue porte"

Sassoli esorta l'Ue: "Rivedere Dublino. Meno soldi a chi non apre le sue porte"

«In questo momento c'è un vento favorevole perché la riforma del trattato di Dublino venga accolta e per dare la possibilità all'Europa di avere i poteri per affrontare il fenomeno dell'immigrazione». Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a Cesenatico per la giornata di studi della Summer School della scuola di politiche fondata da Enrico Letta. «Alziamo il bilancio, rendiamolo più forte ma condizionato alla solidarietà, cioè al fatto che se un Paese non è disponibile a dare solidarietà ad altri, prende meno soldi, si fa meno metropolitane o strade». Questa la proposta del presidente del Parlamento europeo. Secondo Sassoli, dunque, occorre inserire criteri di condizionalità sui fondi europei legati a meccanismi di solidarietà tra gli Stati. «Condizionalità sullo stato di diritto - ha spiegato il presidente dell'europarlamento europeo - sulla solidarietà perché c'è il problema dell'immigrazione, e sulle compatibilità ambientali». E ancora: «Il meccanismo volontario deve diventare strutturale, servono regole europee che sappiano gestire un fenomeno così complesso. Bisogna ringraziare i Paesi che danno una mano all'Italia, ma bisogna passare a un meccanismo obbligatorio, strutturale -ha spiegato - Dobbiamo arrivare ad aumentare il bilancio europeo ma con condizionalità legata alle migrazioni, allo Stato di diritto, all'ambiente. Chi non accetta tutto questo, avrà meno soldi».

Anche perché, continua a ripetere l'esponente dei dem, «Chi arriva in Italia arriva in Europa». Ma la sua resta una mera esortazione al Consiglio mentre la collaborazione tra Stati appare ancora una mera illusione

Commenti