Cronache

Sbarchi boom: 2mila solo ieri E l'accoglienza è già un rebus

Gli arrivi non cessano, verso quota 200mila nel 2017 Polemica in Lombardia: pronti altri 40mila profughi

Sbarchi boom: 2mila solo ieri E l'accoglienza è già un rebus

Un boom di sbarchi nell'ultimo weekend, con l'arrivo di oltre 6mila immigrati, e gli approdi nei porti italiani continuano anche in questi giorni. Sono arrivati ieri a Salerno 990 immigrati soccorsi in mare dalla nave norvegese Siem Pilot. A bordo anche il corpicino senza vita di un bimbo di 3 anni. La piccola bara bianca è il simbolo dell'ecatombe che sta interessando il Mediterraneo, funestato in questi giorni da ben due naufragi nei quali hanno perso la vita circa 240 persone. Il piccolo sarà sepolto nel cimitero di Salerno. Tra i passeggeri anche un ragazzo della Nuova Guinea ferito lievemente da un'arma da fuoco da uno dei trafficanti quando si trovava ancora in Libia.

Ad Augusta sono arrivati 140 immigrati soccorsi la sera prima dalla Guardia costiera di Pozzallo e dalla nave maltese P62 che opera sotto Frontex, che li hanno trasbordati dal vecchio peschereccio su cui viaggiavano. A Palermo ne sono sbarcati 616 raccolti in mare dalla nave militare Eco. In soli due giorni, tra domenica e lunedì, in Calabria sono arrivati 1.279 immigrati, sistemati in tempi brevi nelle strutture di accoglienza italiane.

Tutto perfettamente in linea con le previsioni che parlano del numero record di 200mila immigrati che si stima arriveranno quest'anno e per il quale, come è già accaduto in passato, il governo chiede ancora una volta uno sforzo agli italiani. Devono fare di più. E il nuovo piano di ripartizione degli immigrati nello Stivale è già pronto. Il sacrificio richiesto non è indifferente. Basti pensare, per citare solo un caso, che dopo l'accordo raggiunto tra l'Anci e il ministro dell'Interno Marco Minniti per attuare un piano di riparto dei migranti equilibrato sul territorio, una Regione come la Lombardia, che è prima per accoglienza, passerà dagli attuali 28.500 ospitati a 40mila. Suo malgrado non perderà il primato di cui la gran parte dei cittadini farebbe volentieri a meno. Nel 2016 ha totalizzato il 12,61% delle accoglienze nazionali, seguita dalla Sicilia con l'11,31%.

L'accordo, che prevede l'adesione volontaria del Comuni allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) prevede una ripartizione di 2,5 immigrati ogni mille abitanti con una serie di correttivi per i comuni più piccoli, i capoluoghi di città metropolitane e le zone terremotate.

Mentre si tenta, dunque, di svuotare il mare con un secchiello, dal momento che più immigrati partono più sono pronti a lasciare la Libia, col risultato di un'autentica trasmigrazione di un popolo intero, l'Italia deve prepararsi alla maxi accoglienza. Come aprire le braccia in attesa del fato inesorabile, anziché studiare un piano di regolamentazione del fenomeno migratorio. E abbiamo già toccato quota 43.245 arrivi, ovvero il 38,54% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, anno record di sbarchi.

L'attuale sistema di accoglienza, tra strutture temporanee e centri governativi, accoglie 179mila immigrati. Dunque proprio non basta. Il Viminale conta nell'adesione dei sindaci, finora 2.880 su oltre 8mila, alla luce anche dell'incentivo previsto e della promessa che nei loro territori non ci saranno altri invii. A livello regionale fa fede l'accordo del luglio 2014 che prevede che ogni Regione accolga una percentuale di migranti pari alla propria quota di accesso al Fondo nazionale per le politiche sociali, con eccezioni, tra cui la Lombardia a cui spetta il 14,15% del totale. Per ogni regione farà fede l'accordo Viminale-Anci che prevede che i comuni fino a 2mila abitanti ospitino 6 migranti, quelli con più di 2mila ne accolgano 3,5 ogni 1000 abitanti, le città metropolitane 2 ogni mille residenti.

Pronta anche la mappa dei nuovi Cpr, i centri permanenti per il rimpatrio, fino a ieri chiamati Cie (centri di identificazione ed espulsione). Le strutture dovrebbero essere pronte entro luglio.

In Lombardia la Caserma di Montichiari, in Friuli Venezia Giulia il centro di Gradisca d'Isonzo, in Piemonte il vecchio Cie, nel Lazio si userà la struttura già esistente di Ponte Galeria a Roma, in Campania sarà la Caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere ad accogliere gli stranieri da espellere, in Basilicata Palazzo San Gervaso, in Sardegna il carcere dismesso di Iglesias, in Sicilia il Cie di Caltanissetta, in Emilia Romagna il Cie di Modena, in Puglia il Cie di Bari Palese, in Calabria la struttura Mormanno.

Commenti