Cronache

Sbarchi senza fine: altri 1.700 in Calabria

Oggi a Reggio la nave San Giusto della Marina militare con un carico di disperati

Il pattugliatore d'altura Peluso soccorre un'imbarcazione di migranti / 2.08.2014
Il pattugliatore d'altura Peluso soccorre un'imbarcazione di migranti / 2.08.2014

Ragusa - Quello noto alle cronache come lo «sbarco dei mille» dei giorni scorsi a Pozzallo (che poi erano 952) non è che acqua passata. Bazzecole a fronte dei 1.699 immigrati che in un sol colpo arrivano oggi a Reggio Calabria a bordo della nave San Giusto della Marina militare. In 209 resteranno a Reggio Calabria, gli altri saranno trasferiti. Non c'è posto. In due mesi nella città dello Stretto ne sono arrivati oltre 6mila. Ieri Augusta ne ha accolti 201, trasportati dalla Fasan. I cinque scafisti sono finiti in manette. A Pozzallo, sempre ieri, ne sono giunti 166, di cui 14 donne e 34 minori (anche neonati) sulla Borsini. Numeri che si aggiungono ai numeri del giorno prima e di quello precedente ancora, e così via a ritroso per un 2014 drammatico per l'Italia che sta operando l'impossibile, come chi vorrebbe svuotare il mare con un secchiello, e per gli stessi immigrati che affrontano viaggi in condizioni disumane, rischiando la pelle – e non si contano i morti che funestano il Canale di Sicilia – per infrangere i loro sogni negli inceppi di una burocrazia che li trattiene troppo spesso più dei termini previsti.

E montano le polemiche. «Sul fronte dell'immigrazione il governo Renzi è una calamità per l'Italia – dice il vice presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri -. Si spendono miliardi di euro per i clandestini in Italia e per trasportarli dall'Africa nel nostro Paese a nostre spese. In Libia ci sono liste di attesa di tre mesi per gli imbarchi verso l'Italia che arricchiscono feroci bande di predoni. Rischiamo caos, malattie e bilanci devastati. Intervenga subito l'Onu in Libia. E semmai, aiutiamo i cristiani che fuggono dai massacri islamici. Basta con Mare nostrum». Il che sarebbe però l'inizio di un nuovo esodo. «Occorre intervenire sull'immigrazione, partendo dal presupposto che l'operazione Mare Nostrum è fallita – dice Giovanni Toti, europarlamentare azzurro e consigliere politico di Silvio Berlusconi -. Occorre intervenire nei Paesi da cui partono gli immigrati, primo fra tutti la Libia che è fuori controllo». All'Europa l'invito a cambiare politica dall'ex ministro degli Esteri Emma Bonino: «Serve un commissario europeo al Mediterraneo, le classiche politiche europee money-market-mobility per il Sud non funzionano. Il commissario dovrebbe avere una visione strategica della regione. Non serve un commissario alla migrazione. Con quali competenze poi? Con un ulteriore spacchettamento, dividendo la componente immigrazione dagli Affari interni, come se l'Europa fosse una fortezza».

L'onorevole Sandra Savino (Forza Italia) ricorda che i costi dell'immigrazione ricadono sugli erari comunali, già ridotti all'osso. «Il massiccio e costante arrivo di extracomunitari richiedenti asilo sta generando una situazione di insostenibilità del sistema, a partire da quei Comuni che, trovandosi a ospitare cittadini stranieri, non si vedono risolvere dallo Stato una serie di costi che, nel caso di piccole municipalità, possono rappresentare una parte sostanziosa del bilancio». E ricorda il caso, lanciato proprio ieri dal Giornale , di Forni Avoltri (Udine) che si è visto recapitare una fattura di 10mila euro per l'ospitalità a quattro immigrati minorenni per due mesi. «Senza il sostegno del governo si ritrova il bilancio a rischio di default – dice la Savino - con la prospettiva di pesanti conseguenze legate all'erogazione dei servizi ai cittadini.

Un allarme che il ministero degli Interni farebbe bene a non ignorare».

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