Politica

Scandalo in canonica: alle orge di don Contin anche altri sacerdoti

Il parroco sospettato di aver organizzato festini per diversi parroci della città. I fedeli sotto choc

Serenella Bettin

Padova Quelle orge fatte di preti. Prima lui, don Andrea Contin e ora tanti. Lo scandalo che dal 22 dicembre scorso ha travolto la comunità di San Lazzaro a Padova, sembra non finire. Nelle orge organizzate da don Contin spuntano altri preti.

Ripercorriamo la vicenda. È il 6 dicembre scorso quando una parrocchiana di 49 anni che a Padova lavora in un ente pubblico va dai carabinieri a sporgere denuncia. Una querela lunga cinque viziose pagine che ha fatto finire don Contin nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Il parroco avrebbe preteso rapporti sessuali estremi e poi avrebbe «offerto» la donna in cambio di denaro ad altri uomini. Da qui sono subito partite le indagini, poi si scoprirà che la Curia aveva già avviato un'indagine interna.

Il 22 dicembre scorso i carabinieri, bussano alla porta di don Contin, «costretto» ad aprire una stanza chiusa a chiave, all'ultimo piano della canonica, dove i militari trovano di tutto e di più. Frustini, vibratori, materiale pornografico, giochi erotici, collari di cuoio, tacchi a spillo, falli in lattice disposti in ordine crescente e dvd dei filmati delle orge catalogati con i nomi dei Papi della storia della Chiesa. Orge a cui avrebbero partecipato anche altri parroci, come emerge dalla querela. Una frase «hanno partecipato altri preti» che potrebbe travolgere altre comunità. Preti amici di altre chiese in città e nei Comuni limitrofi con i quali l'ex amante avrebbe consumato prestazioni sessuali, sia in canonica sia in altri appartamenti forniti dal don. Non solo, oltre a festini e spese pazze (il parroco avrebbe fatto più di qualche viaggio con le sue amanti), spunta anche un parcheggio per scambisti, in un supermercato di Vicenza. Qui Contin sarebbe andato di sera in cerca di amanti per le sue orge e qui anche la parrocchiana sarebbe stata costretta a seguirlo.

Il prossimo passo per gli inquirenti sarà capire se i parroci coinvolti (per ora non iscritti nel registro degli indagati) abbiano pagato il don. Non solo parroci, ma anche partner occasionali che Contin reclutava in rete. Perché a giudicare dalle spese folli, il sospetto che lui intascasse parecchi soldi è forte. Alberghi di lusso, week end, viaggi, per una moneta insostenibile per uno stipendio da prete. A Roma, in un weekend, avrebbe fatto fuori duemila euro. E poi ancora quei mille euro sganciati per accaparrarsi un posto in prima fila al palio di Siena. Posto che ha fatto imbestialire perfino gli animalisti, insorti contro di lui. È di ieri una nota di Centopercentoanimalisti, che riporta la notizia di uno striscione, affisso nella notte tra lunedì e martedì, sul cancello di un istituto religioso a Trento, dove il don sarebbe ora ospitato.

Le indagini proseguono. Al momento le donne interrogate sono 7, compresa la querelante. Quasi tutte hanno ammesso di aver avuto una relazione col parroco e tre di essere state costrette a rapporti con altri uomini. Da lunedì la consulenza informatica del materiale sequestrato è affidata all'ingegnere Nicola Chemello, nominato dal pm Roberto Piccione, titolare delle indagini.

Tempo 90 giorni e si spera di verificare lo scambio di denaro tra il parroco e gli altri partner e l'eventuale incasso. Il don per il momento non ha detto niente.

Si sarebbe limitato ad ammettere rapporti sessuali.

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