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Lo scandalo non scalfisce la Chiesa. Sei italiani su dieci hanno fiducia

L'atteggiamento nei confronti del Vaticano non muta. Ma il Papa continua a godere di un credito maggiore

Lo scandalo non scalfisce la Chiesa. Sei italiani su dieci hanno fiducia

La vicenda dei «corvi» in Vaticano e il conseguente arresto di un prelato e di una consulente in pubbliche relazioni ha occupato largo spazio nelle pagine dei giornali e nei notiziari televisivi. Come è noto, i due fermati sono accusati di avere sottratto fraudolentemente documenti riservati, utilizzati anche nel libro di Gianluigi Nuzzi uscito in questi giorni. Non è il primo scandalo che tocca il Vaticano: altri si sono succeduti nei mesi scorsi. In più, all'episodio sono succedute «rivelazioni» sempre concernenti il Vaticano e relative allo stile di vita eccessivamente dispendioso di alcuni cardinali e ad altro ancora. Il tutto, secondo molti osservatori, si inquadrerebbe nelle lotte intestine che dilaniano da tempo la Santa Sede e che vedrebbero, semplificando moltissimo, schierati su fronti opposti i sostenitori e i «nemici» di Papa Francesco.

L'insieme di questi avvenimenti ha scosso non poco i cittadini, suscitando diffuse perplessità e confermando in certi casi ostilità già esistenti.

L'opinione pubblica tende però a distinguere nettamente i diversi «attori» più o meno coinvolti da queste vicende. In primo luogo, viene considerato Papa Francesco, che gode di un larghissimo consenso popolare. Lo ha sottolineato, qualche giorno fa, Ilvo Diamanti in una analisi (su dati Demos), che attribuisce al Pontefice un livello di fiducia pari all'80% dei cittadini. Un consenso mai ottenuto da un Papa da quando si fanno questo genere di misurazioni. Il dato è oggi ulteriormente confermato dal recentissimo studio sui commenti pubblicati su Twitter riguardo a quanto è accaduto in Vaticano, condotto da Davide Camera della società Excelle, subito dopo gli ultimi avvenimenti di questi giorni. È significativo rilevare come la gran parte dei tweet apparsi provenga dall'Italia, segno, forse, che in altri Paesi le notizie siano state seguite con una meno intensa partecipazione e abbiano suscitato minore emozione complessiva. Dall'analisi emerge come la netta maggioranza (oltre il 90%) dei giudizi (positivi o negativi, escludendo quelli «neutri») espressi riguardo a Francesco siano a lui favorevoli.

Diverso è il caso del Vaticano. Su di esso la grandissima parte dei commenti sono invece negativi. Così come lo sono buona parte delle opinioni dei cittadini in generale. Il Vaticano è considerato da molti la sede di trame oscure e anche, spesso, di comportamenti deprecabili. Si rileva, in altre parole, una netta frattura tra la considerazione (altamente positiva) in cui è tenuto il Papa e quella (negativa) espressa nei confronti del Vaticano.

Ma, al di là dell'ambito specifico del Vaticano, l'atteggiamento espresso nei confronti della Chiesa nel suo insieme non sembra essere mutato in misura significativa a seguito degli episodi di questi giorni. Quasi il 60% dei rispondenti al nostro sondaggio dichiara che «la mia fiducia per la Chiesa in generale è rimasta invariata anche dopo ciò che è accaduto in Vaticano». Certo, il credito di cui oggi gode il Papa continua a risultare estremamente più elevato rispetto a quello riferito alla Chiesa nel suo complesso: Diamanti, nell'articolo già citato, la stima quasi al doppio.

Manifestano un maggiore consenso per la Chiesa le persone più anziane (tra le quali si incrementa anche la frequenza dichiarata alla messa) e i possessori di titoli di studio meno elevati (ove il numero di anziani è maggiore). Con livelli più intensi tra pensionati e casalinghe. Dal punto di vista dell'orientamento politico, il consenso è maggiore tra gli elettori del centrodestra (in particolare, Forza Italia e Lega). Ma anche tra i votanti per il Pd la percentuale di giudizi positivi sulla Chiesa supera di gran lunga quella dei negativi.

La differenziazione maggiore nel grado di fiducia espresso verso la Chiesa è però naturalmente legata alla religiosità. Tra chi si autodefinisce «cattolico praticante», il consenso è molto più alto, oltre l'80%. Tra chi si dichiara «cattolico non praticante» scende al 57%. E tra chi si descrive come «ateo o agnostico» crolla al 13%.

Insomma, l'atteggiamento degli italiani tende a distinguere tre soggetti, nei confronti dei quali il giudizio è fortemente differenziato: il Papa, straordinariamente apprezzato da tutti; la Chiesa, verso cui manifesta fiducia specie chi è praticante e il Vaticano che raccoglie invece la gran parte di valutazioni negative. Con gravi conseguenze per la sua credibilità.

Sondaggio: Eumetra Monterosa Srl
Campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne
Metodo: Cati
Casi: 800
Data di rilevazione: 4 novembre 2015
Margine di errore: 3,5%
La documentazione completa è disponibile sul sito www.

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