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Scandalo al Sud: nelle casse entra meno della metà di quanto dovuto[NOTE][/NOTE]

Su ogni 100 euro di tributi e tariffe comunali, nelle casse delle amministrazioni locali arrivano solo 66 euro. E il resto? Non pervenuto. I bilanci dei Comuni sono basati sempre più spesso su entrate teoriche: cifre che sono iscritte nei bilanci e che finanziano spese reali, ma che in cassa non arrivano mai. Complessivamente, nei conti dei Comuni c'è un «buco» più o meno occulto, valutato in 33 miliardi di euro.

Non in tutti i Comuni la situazione è identica. Secondo un censimento commissionato e pubblicato dal Sole 24 Ore, fra i Comuni capoluogo la «maglia nera» va a Vibo Valentia, che incassa 43 euro e 50 centesimi ogni 100 euro iscritti in bilancio. A ruota seguono i capoluoghi del Sud, da Trapani a Palermo (45,4% il tasso di riscossione); e ancora Siracusa, Ragusa, Catania, Reggio Calabria, Enna, Campobasso, Catanzaro, Potenza, Crotone e così via. Il primo capoluogo non meridionale nel fondo della classifica è quello di Latina. Roma è molto in basso, al 59,7%. Stupisce il settantacinquesimo posto di Brescia, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei capoluoghi del Nord.

Dall'altro lato della classifica, la migliore riscossione è quella di Reggio Emilia, che supera l'87%. E poi Bolzano, Bergamo, Trento, Lecco, Sondrio, Modena. Milano non brilla, al cinquantottesimo posto su 108 Comuni capoluogo.

Finora il danaro non riscosso finiva nelle pieghe dei bilanci, mascherato da tecniche contabili. Ma a partire dal 1 gennaio prossimo le cose cambieranno, a causa della legge di stabilità. I Comuni che ambiscono ad avere le mani un po' più libere con il patto di stabilità interno, dovranno dimostrare di essere in grado di incassare i tributi locali. Dovranno inoltre bloccare un «fondo crediti» proporzionale ai buchi della riscossione negli ultimi cinque anni.

Da ogni cittadino, in media, i Comuni avrebbero dovuto incassare nel quinquennio 2008-2012 (questi i dati più recenti) 882 euro l'anno fra tributi (565 euro) e tariffe (318 euro). Come si è visto le media effettiva è del 66,5%, che scende nettamente al Sud e sale altrettanto nettamente al Nord, con qualche isolata eccezione. Naturalmente, le cifre dell'imposizione pro capite variano da capoluogo a capoluogo. Fino al 2012 il record spettava a Milano con 1.449 euro a testa.

Queste cifre, che segnalano l'incapacità dei Comuni a riscuotere i loro tributi, arrivano proprio nel momento in cui esplode la polemica fra governo e le amministrazioni locali sui tagli previsti nella legge di Stabilità. Le misure che avranno impatto sui Comuni saranno esaminate oggi in una riunione straordinaria dell'Anci, allargato a tutti i sindaci dei capoluoghi.

Nei giorni successivi, una delegazione dell'Associazione vedrà il premier Renzi. Ma il presidente del Consiglio ha il coltello dalla parte del manico: come lamentarsi dei tagli ai trasferimenti, se i Comuni non riescono a incassare i tributi già esistenti, e per di più iscritti in bilancio?

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