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"Scarsa trasparenza". L'ira di Italia Viva sui cachet in Rai

Prosegue il dibattito sul cachet in Rai: Raffaella Paita, deputata d'Italia Viva, invoca trasparenza sui compensi (oppure gratuità)

"Scarsa trasparenza". L'ira di Italia Viva sui cachet in Rai

L'onorevole Raffaella Paita, esponente d'Italia Viva, invoca trasparenza per la Rai. Lo spunto per la richiesta della parlamentare può essere dipeso dalla pubblicazione del cachet degli opinionisti (alcuni e non tutti) da parte de Il Fatto Quotidiano.

Come scritto questa mattina ne "Lo spillo" de Il Giornale, del resto, l'elencazione pubblicata dal quotidiano diretto dal giornalista torinese presenta qualche mancanza: "Mancano giusto due compensi - viene fatto notare - quelli di Travaglio e Scanzi. Non avevano il numero di telefono". Proprio da questi aspetti muove la considerazione della Paita su Twitter: "Il Fatto riporta il cachet degli opinionisti, ma dimentica di citare quelli di Scanzi e Travaglio. Guarda un po'!", ha scritto, non senza ironia, la deputata renziana.

Il tema che viene sollevato è la necessità che la rete pubblica sia cristallina. La Paita, che ricopre anche l'incarico di presidente della commissione Trasporti della Camera, ha avanzato una proposta: "C’è un problema di scarsa trasparenza. Faccio una proposta: che tutti gli opinionisti vadano gratis. O che almeno dichiarino quanto guadagnano". Insomma, per l'onorevole del partito guidato da Matteo Renzi, la questione è tanto chiara quanto semplice da risolvere: chi viene chiamato a parlare nelle trasmissioni della Rai dovrebbe scegliere tra rendere noto il proprio cachet o la gratuità.

La polemica sui compensi balza di nuovo sulle cronache per via del caso del professor Alessandro Orsini. Il docente della Luiss sarebbe dovuto essere uno degli ospiti di Carta Bianca e la Rai, stando a quanto ha rivelato IlFoglio, aveva previsto un cachet di duemila euro a puntata, per un totale di dodicimila euro. Poi, considerate le posizioni del professore sulla guerra mossa da Vladimir Putin in Ucraina (e forse anche le molte contrarietà politiche), la Rai ha deciso di fare marcia indietro.

Per la Paita, al netto del singolo episodio, è tutto molto semplice e risolvibile: basterebbe che gli opinionisti dicessero la loro gratis o rivelassero la cifra concordata nero su bianco.

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