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È la Stabilità dei dietrofront. Lo spettro resta l'aumento Iva

Scomparse o annacquate tutte le misure più drastiche annunciate dal governo. Ma se non si riduce la spesa scatta la clausola con l'impennata di aliquote e prezzi

È la Stabilità dei dietrofront. Lo spettro resta l'aumento Iva

Roma - È il maxi emendamento dei tanti dietrofront. Dei ripensamenti rispetto alla prima versione della legge di Stabilità. Quasi tutte le misure più drastiche, quelle che avevano regalato diversi titoli ai giornali, sono uscite annacquate dall'esame del Senato. Il depotenziamento, anche se è partito dalle pressioni dei parlamentari, porta la firma del governo visto che è contenuto nell'emendamento unico presentato venerdì notte al Senato.

Ci sono meno tagli e sacrifici per la pubblica amministrazione, per la politica e per il sindacati. Sulle Province abolite si circoscrive il sacrificio degli ex dipendenti, le società partecipate dagli enti locali vengono messe all'indice, ma non si dà alla norma la forza di una sanzione forte contro quei sindaci che tenteranno (perché non c'è dubbio che lo faranno) di tenere in vita i tanti rimasugli di capitalismo municipale.

Tra le modifiche introdotte al Senato e confermate dal maxi emendamento, particolarmente positiva la conferma del tetto sulle aliquote Tasi e Imu, ma si tratta di un atto dovuto, una norma per evitare un ulteriore inasprimento dei fisco sul mattone che si sarebbe tradotto in una emergenza sociale. Scontata anche l'attenuazione della stangata fiscale per le casse previdenziali private e i fondi pensione e la «toppa» sull'Irap, che servirà ad evitare, parzialmente, un salasso ingiusto nei confronti dei lavoratori autonomi.

Non mancano rimodulazioni fiscali, come quelle che riguardano l'Iva. I giornali online saranno tassati come beni di lusso, a differenza degli e-book che sono stati graziati nei precedenti passaggi della legge. Il pellet, alternativa economica al gasolio, paga la sua popolarità con un raddoppio dell'imposta: dal 10 al 22%. Il voto finale è previsto per martedì alle 18 alla Camera. Il tutto in attesa che scattino le clausole di salvaguardia, che faranno aumentare le aliquote dell'Iva per tutti. A meno che non si taglino le spese.

Quindi, che il prossimo anno si vari una manovra molto diversa da questa.

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