Elezioni Europee 2019

Schiaffo a Macron, Le Pen al primo posto "Il presidente sciolga il Parlamento"

Schiaffo a Macron, Le Pen al primo posto  "Il presidente sciolga il Parlamento"

Parigi Il voto francese brilla ben oltre le proprie frontiere. Al contrario dell'Italia non sconvolge equilibri di governo. Ma i «cugini» hanno avuto l'ardire di spedire in Europa un partito anti-Ue come il Rassemblement national di Marine Le Pen, che ottiene quasi il 24% dei voti, davanti al 22% della République En Marche (il movimento di Emmanuel Macron) e alla sorpresa Verdi che sfiorano il 13%. Lo scrutinio traccia dunque un solco nel bel mezzo della presidenza Macron, tornato in prima linea mediatica e politica. Dimenticando di essersi proclamato presidente «di tutti», ha fatto una campagna non da «spettatore» ma da protagonista. Lo ha ammesso, e ha spiegato perché ci stesse mettendo la faccia: arginare l'onda populista. È inciampato però in un europeismo di maniera, spot e candidati poco convincenti fallendo il primo vero test elettorale. I francesi l'hanno punito. Il suo partito, che nel 2014 non esisteva, ha tenuto ma vince Le Pen, che spinge ora per uno scossone anche a Parigi dove conta pochissimo a livello parlamentare: «Macron non ha altra scelta che sciogliere l'Assemblea nazionale». L'Eliseo difende un «risultato lodevole». Ma il premier Edouard Philippe ammette: «Quando arriviamo secondi, non possiamo dire di aver vinto le elezioni».

Restano al palo i gilet gialli, sparsi in tre liste: molti hanno preferito affidare le proprie istanze ai lepenisti. Nessun marchio «gilets jaunes» ha infatti sfiorato la soglia del 5%. Affondano i gollisti. Quarto partito con l'8,4%, ai Républicains guidati da François-Xavier Bellamy non è infatti riuscita l'operazione reconquista dell'elettorato di destra, sconvolto dal terremoto del 2017 che non li vide al secondo turno per l'Eliseo. Distanti anche i socialisti, che confermano la parabola discendente col 6,5% circa. Un appuntamento mancato per la gauche, che ora teme l'Opa dei Verdi. Il messaggio che Parigi lancia all'Ue è il seguente: in casa ci teniamo Macron. Ma intanto sappia lui, e sappiano gli europei, che la Francia sembra pronta per una presidente donna, bionda e con le palle. Piaccia o no, ha vinto Marine.

Più che un referendum su Macron, un voto che sembra guardare al 2022.

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