Cronache

"Schiavi dei cellulari Vanno vietati per legge fino ai 21 anni compiuti"

Fa discutere l'idea di un senatore democratico «Troppo immaturi». La pena: un anno di cella

"Schiavi dei cellulari Vanno vietati per legge fino ai 21 anni compiuti"

New York Nel 2020 per un teenager americano (e non solo) non avere uno smartphone è più o meno come venire catapultato improvvisamente negli anni Novanta, ovvero nella sua «preistoria tecnologica». Una specie di girone dantesco che lo costringerebbe in una sorta di isolamento mediatico rispetto ai coetanei, come conferma uno studio del Pew Research Center. Secondo cui il 95% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni negli Usa hanno accesso a un cellulare di ultima generazione, e il 45% degli adolescenti afferma di essere «quasi costantemente» su internet.

Lo scenario che per molti è soltanto pura fantascienza potrebbe diventare una realtà «infernale» nello stato del Vermont, dove un senatore democratico ha presentato una proposta di legge per bandire il cellulare a chi ha meno di 21 anni. L'autore risponde al nome di John Rodgers, il quale ha presentato al Senato statale la sua idea secondo cui chiunque sotto la soglia dell'età consentita venga trovato con un telefonino sarebbe addirittura punito con un massimo di un anno di carcere, una multa di mille dollari, o entrambi. Come riporta il New York Post, Rodgers è convinto che i giovani siano troppo immaturi per usare lo smartphone, e a sostegno della sua tesi ha citato in primis gli incidenti stradali provocati da cui guida utilizzando il telefono, dicendo che l'uso di tali dispositivi mentre si guida è uno dei principali killer di adolescenti negli Usa.

«Alla luce delle conseguenze pericolose e potenzialmente letali dell'uso del cellulare da parte dei giovani - si afferma nel disegno di legge - è chiaro che le persone di età inferiore ai 21 anni non sono sufficientemente mature per poterlo possedere in sicurezza, allo stesso modo in cui l'Assemblea ha concluso che i minorenni non sono abbastanza maturi per possedere armi da fuoco, fumare sigarette o consumare alcolici». Al centro dell'attenzione c'è anche l'uso degli smartphone come forza trainante negli atti di bullismo, visto che i più giovani li usano frequentemente per attaccarsi e minacciarsi a vicenda, fattori collegati a diversi suicidi. E ancora, possono alimentare la radicalizzazione. «Internet e i social media, accessibili principalmente tramite i cellulari, vengono utilizzati per radicalizzare e reclutare terroristi, fascisti e altri estremisti - afferma la misura - E sono stati spesso utilizzati dagli assassini di massa più giovani per fare ricerche su precedenti sparatorie». In realtà, in questo caso il cellulare potrebbe essere facilmente sostituito con un computer o un laptop.

Il senatore è consapevole che quasi certamente la misura non passerà e ammette che si tratta più che altro di una provocazione, ma afferma di voler soprattutto inviare un messaggio. «Non ho illusioni sul fatto che possa passare, probabilmente neanche io la voterei», spiega. Dure critiche alla sua proposta sono già arrivate da Michelle Fay, direttrice esecutiva di Voices for Vermont's Children, un'organizzazione che promuove le politiche pubbliche che migliorano la vita dei bambini e dei giovani nello stato: «Ci sono così tante questioni critiche che incidono sulla vita delle famiglie, dall'aumento del salario minimo all'attuazione di programmi equi di assicurazione per congedi familiari e medici, che sollecitiamo i politici a concentrarsi sull'importante lavoro a portata di mano invece di impantanarsi in distrazioni inutili». E una norma simile scatenerebbe con tutta probabilità una vera rivolta, considerato che secondo una proiezione di Common Sense Media realizzata nella fascia di età dagli 8 ai 18 anni, il 53% dei bambini americani possiede un proprio smartphone prima degli 11 anni, e tra gli adolescenti la percentuale sale all'84%.

Inoltre, è emerso che nelle famiglie che guadagnano non più di 35mila dollari l'anno i bambini e ragazzi trascorrono molto più tempo sui mezzi di intrattenimento - quasi due ore al giorno in più - rispetto a quelli delle famiglie i cui introiti superano i 100mila dollari, un dato che per gli esperti dipende dal fatto che «sono un'alternativa economica ai programmi doposcuola, o alle lezioni di piano».

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